STEFANO DE BIASE
Cronaca

La tramvia dal Pecci a Peretola non è tutto. Ora spunta l’idea di arrivare fino in centro

La Regione chiede al Comune di ammodernare il vecchio progetto su rotaia approvato nel 2005 e arenatosi nel 2011. Solo utopia?

Prato-Firenze con da sinistra assessore Flora Leoni, Davide Puccianti e Edoardo Bardazzi

Prato, 13 gennaio 2021 - Portare la metronavetta Peretola-Pecci fino in piazza delle Carceri. E’ il progetto tirato fuori dagli archivi storici degli uffici del Comune e che ha colpito il presidente della Regione Eugenio Giani. Tanto che lo stesso governatore ha chiesto di ammodernare quel piano per capire se ci sono le potenzialità di trasformarlo nella fase 2 del progetto tramvia a Prato. La scintilla è scoccata durante l’incontro tenutosi a Firenze per inserire anche il Comune di Prato all’interno dell’osservatorio regionale sulle grandi opere. Il governatore, una volta visualizzato il vecchio piano della tramvia urbana pratese, ne è subito rimasto colpito, chiedendo di rispolverarlo e valorizzarlo. L’idea originaria risale al 2002, quando fu siglata la prima intesa fra Regione e Comune di Prato sulla tramvia. Ipotesi che a livello progettuale vide la luce il 16 giugno 2005 con l’approvazione, in un solo anno, del progetto di fattibilità. Certo, all’epoca si parlava di tramvia urbana e non di metronavetta, ma il percorso su rotaia partendo da via Fiorentina arrivava proprio al Castello dell’Imperatore, passando dall’ex Banci, via Marx, via Arcangeli, via Pomeria (con senso di marcia inverso rispetto a quello attuale), piazza San Marco e viale Piave. Oggi una simile soluzione sarebbe utopia (anche se gli esperti della mobilità pratese ricordano che deve essere il traffico cittadino a modellarsi intorno al tracciato della tramvia e non viceversa), però il Comune potrebbe avere pronto un percorso alternativo. Partendo dall’ex Banci, che il sindaco Biffoni vorrebbe come capolinea del tracciato da e verso Firenze, si potrebbe arrivare alla rotonda di Pratilia e tirare dritto verso via Valentini sfruttando le attuali corsie preferenziali, proseguendo per viale Vittorio Veneto, piazza San Marco, viale Piave arrivando al Castello dell’Imperatore. Insomma, in 15 minuti ci sarebbe il collegamento con Peretola e con lo stesso minutaggio si arriverebbe in centro storico (chiaramente con una quantità di fermate maggiori rispetto al tratto Pecci-aeroporto per dare modo al numero maggiore possibile di passeggeri di salire a bordo). L’ipotesi di portare la metronavetta fino in centro è ancora agli albori, ma la Regione potrebbe scommetterci, garantendo una pioggia di soldi grazie ai fondi europei fra Recovery Fund e quelli per lo sviluppo regionale 2021-2027. Va anche ricordato, però, che il progetto di tramvia urbana si è arenato definitivamente nel 2011 per volere del Comune. Nonostante fossero già stati stanziati 13,5 milioni di euro (compresi i fondi europei che poi sono stati chiesti indietro da Bruxelles), ci fosse l’approvazione del progetto definitivo (datata 2008) e ci fosse una richiesta pendente di finanziamento al ministero delle infrastrutture per un importo di 33 milioni. Del piano se ne riparlerà nel prossimo incontro dell’osservatorio regionale previsto per le prossime settimane. La priorità chiaramente sarà data alla progettazione del tratto Peretola-Pecci/ex Banci per potere chiedere in tempi celeri i relativi finanziamenti al governo. Ma come hanno già spiegato i tecnici in Regione, le rotaie non possono finire nel nulla all’ex Banci (anche qualora ci dovesse essere un piano di recupero dell’area da 34.000 metri quadri in tempi rapidi), ma dovrebbero avere una progettualità successiva. E proprio qui si va a inserire la fase 2 della metro-navetta pratese, con il il collegamento verso piazza delle Carceri. Come detto, al momento, siamo nel campo delle ipotesi progettuali, ma all’improvviso un progetto lasciato per un decennio a prendere polvere negli archivi del Comune è tornato di grande attualità. E potrebbe concretizzarsi nonostante quasi tutti lo credessero ormai superato. Prima, però, ci sarà da convincere anche la stessa amministrazione comunale.