Studenti protagonisti nella Giornata della Memoria

I ragazzi di Marconi, Buzzi, Gandhi e Mascagni in prefettura. Cogode: 'Rispettare il valore della persona'. Il messaggio del sindaco a Segre: 'La Shoah non sarà mai una riga nei libri di storia'. Consiglio regionale al Museo della deportazione e della resistenza di Figline

Gli studenti ieri mattina in prefettura

Gli studenti ieri mattina in prefettura

Prato, 27 gennaio 2023 - Prima gli studenti, la mattina in prefettura, poi il pomeriggio il consiglio regionale al Museo della deportazione di Figline. Prato ha celebrato così la Giornata della Memoria, una giornata, come ha detto il sindaco Biffoni, che serve anche a fare in modo che 'la Shoah e l'orrore della deportazione non siano mai ridotti ad una riga nei libri di storia'. 

Stamattina le celebrazioni in prefettura. Protagonista la solidarietà che, tra l’estate del 1942 e la primavera del 1943, condusse la comunità di Nonantola (Mo) ad accogliere a Villa Emma 73 giovani ebrei provenienti da Germania, Austria e Jugoslavia, alla ricerca di un rifugio nel nostro Paese. «La memoria è esigenza di un’assunzione di responsabilità - ha aperto la cerimonia il prefetto di Prato, Adriana Cogode - È il valore della persona, a prescindere dall’appartenenza politica, etnica o culturale, che deve entrare nel nostro Dna e, come tale, non può essere oggetto di discriminazioni». Parole solenni, rafforzate poi dall’intervento del presidente della Provincia, Simone Calamai, che ha evidenziato come «le persecuzioni non riguardarono solo gli ebrei, ma anche omosessuali o oppositori politici, persone che troppo spesso vengono tenute ai margini dalla narrativa comune». Poi ha aggiunto: «Si uccidevano per primi i bambini e i giovani per annientare qualsiasi prospettiva di futuro». E' stato proiettato anche un filmato sui “ragazzi di Villa Emma“, seguito dall'intervento di Fausto Ciuffi, direttore della fondazione Villa Emma: «Che cos’è che smonta l’idea di ebreo come nemico? La conoscenza. La voglia di mettersi nei panni dell’altro. Lo scambio di materiale diventa la prospettiva di una condivisione, anche spirituale, di due comunità diverse che imparano a conoscersi. È importante partire da ciò che ci unisce, invece che da ciò che ci separa».

I veri protagonisti dell’appuntamento in prefettura sono stati gli studenti e le studentesse degli istituti Marconi, Buzzi, Gandhi e Mascagni che hanno rappresentato 'con il cuore', ha sottolineato Cogode, la drammaticità e la tragicità della Shoah. In particolare uno studente ha realizzato una rappresentazione grafica della Giornata della Memoria, mentre un altro ha fatto un intervento contro la discriminazione. Altri ragazzi hanno realizzato invece un'opera in memoria dei deportati e altri ancora hanno presentato un lavoro sul libro 'L'amico ritrovato'. L’intera cerimonia è stata accompagnata dalle voce di Nora Marte sulle note di alcuni brani di “Schindler’s List“ e “La vita è bella“, eseguiti dal musicista Alessandro Burberi. A decorare la sala invece, le opere di Ferdinando Montagner.

La Giornata della Memoria in città si è aperta con la deposizione di una corona d'alloro alla lapide commemorativa al Castello dell'Imperatore. E' lì che il sindaco ha fatto il suo intervento rivolgendosi alla senatrice Liliana Segre: "Alcuni giorni fa in occasione della presentazione delle iniziative per la Giornata della Memoria ha affermato con pessimismo che tra qualche anno, sui libri di storia, non resterà che qualche riga a raccontare la Shoah perchè gli italiani sarebbero stufi di sentire la storia degli ebrei e della deportazione. Io le vorrei mandare un messaggio di conforto. Il Museo della Deportazione di Figline è un luogo in cui quotidianamente la memoria viene coltivata e approfondita attraverso la ricerca. Questa città è stata una delle primissime in Italia a compiere un gesto più difficile e potente di memoria e fratellanza, quello del patto di gemellaggio che ci lega al luogo in cui vennero deportati centinaia di pratesi nei campi di lavoro, Ebensee: il gemellaggio compie quasi 35 anni e il Museo della Deportazione è una delle testimonianze di quel patto. Voglio ringraziare la Regione, nello specifico il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e il presidente Eugenio Giani, per il segno di attenzione espresso scegliendo di venire appunto al Museo della Deportazione oggi in occasione della Giornata della memoria".

Proprio a Figline si è svolto infatti il consiglio regionale della Memoria. Verrà scelto un luogo diverso ogni anno, simbolico della Toscana, per «essere vaccino contro l'oblio, per non dimenticare, per essere amplificatori di memoria e per continuare a dire che siamo stati, siamo oggi e resteremo domani dalla parte giusta della storia». Così il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha aperto la seduta al museo della Deportazione e della resistenza, lanciando l'impegno a celebrare ogni anno la Giornata della Memoria in un luogo diverso. Il museo di Figline, ha detto Mazzeo, è un luogo in cui «si tocca con mano la violenza che è stata perpetrata. Il 27 di gennaio non si esaurisce qui e non si esaurisce oggi. Deve e dovrà essere ricordo di quanto accaduto, testimonianza da tramandare perché, come ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, dobbiamo, tutti insieme, scongiurare il pericolo dell'oblio». Per il presidente dell'assemblea toscana «luoghi come il museo della deportazione e della resistenza di Prato, così come le attività delle associazioni di ex deportati ed ex partigiani, le pietre d'inciampo che alcuni Comuni stanno mettendo sulle nostre strade, le attività della Regione con le scuole sono un patrimonio straordinario, elemento essenziale della nostra funzione di amministratori e dei valori su cui, da sempre, si fonda la nostra storia».

Sempre in mattinata, a Montemurlo è stata deposta una corona in memoria dell’ex deportato Marcello Martini, mentre gli studenti di Poggio a Caiano nel corso della giornata sono stati impegnati in varie attività di riflessione sull’Olocausto.

Lorenzo Tarchi