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Stadio di rugby, lavori in ritardo: "Pronti a ritirare i Cavalieri da Prato"

Doveva partire a gennaio il cantiere per realizzare al Montano un campo in sintetico: ancora nulla. La rabbia del presidente Fusi: "Fare sport così è difficile". Il Comune: "Impresa sollecitata più volte".

"E’ una vergogna, ci sentiamo presi in giro. Ho convocato il consiglio d’amministrazione del club e discuteremo dell’eventualità di lasciare definitivamente Prato. Perché fare sport in questa città sta diventando impossibile". E’ lo sfogo del presidente dei Cavalieri Union Prato Sesto, Francesco Fusi, che ha sganciato una vera e propria "bomba": la società potrebbe trasferirsi in maniera definitiva a Sesto Fiorentino, dove già gioca ad esempio l’U18. Il ‘pomo della discordia’ fra il sodalizio rugbistico e il Comune è rappresentato dall’indisponibilità del Montano di viale Galilei, il terreno di gioco sul quale i rugbisti di Alberto Chiesa (ma anche i più giovani) si allenavano sino allo scorso anno per poi disputare le partite al Chersoni di Iolo. L’impianto è stato riconsegnato dalla dirigenza al Comune, lo scorso dicembre: sarà oggetto di un intervento che prevede la realizzazione di un campo in sintetico e che promette di lasciare a capitan Puglia e compagni un mezzo in più per consolidare le ambizioni di vertice. Il problema è che il cantiere che avrebbe dovuto prendere il via tre mesi fa (per chiudersi la prossima estate) non è di fatto mai partito: i lavori dovrebbero iniziare il prossimo 6 maggio (stando agli ultimi sviluppi) per chiudersi dopo 224 giorni. Qualora questo cronoprogramma venisse rispettato, il "nuovo Montano" dovrebbe essere pronto entro i primi giorni del 2025.

Il massimo dirigente dei Cavalieri non contesta tanto il ritardo, quanto questi tre mesi "persi" durante i quali il club avrebbe con il senno di poi potuto utilizzare l’impianto, invece di mandare i tesserati ad allenarsi a Carmignano. "Siamo sempre stati disponibili e dialoganti. Comprendiamo le difficoltà della burocrazia e sappiamo che il Comune non è un’azienda privata – ha aggiunto Fusi – ma abbiamo consegnato l’impianto lo scorso 6 dicembre e a parte il cartello che annuncia i lavori, non è stato fatto niente. C’è stato un errore di programmazione, a nostro avviso. Nonché una mancanza di rispetto nei nostri confronti". L’amministrazione ha fatto sapere di aver provveduto più volte nelle scorse settimane a richiamare l’impresa che dovrà occuparsi dell’operazione al rispetto delle tempistiche inizialmente concordate, con il ritardo che sembrerebbe essere influenzato anche alla contemporaneità di cantieri che la ditta sta portando avanti (è la stessa che sta effettuando un intervento analogo a Viaccia). "Diversamente da quanto pattuito, il Montano non è ancora stato toccato dai lavori – ha commentato il vice-sindaco Simone Faggi – comprendiamo il punto di vista della società. Continueremo a sollecitare".

Giovanni Fiorentino