Sos ricoveri nelle rsa pratesi. Liste d’attesa infinite: 170 in coda. Famiglie in affanno per le rette

Quadro complicato per la Società della salute, che cerca di dare risposte alternative ai cittadini

Sos ricoveri nelle rsa pratesi. Liste d’attesa infinite: 170 in coda. Famiglie in affanno per le rette

Sos ricoveri nelle rsa pratesi. Liste d’attesa infinite: 170 in coda. Famiglie in affanno per le rette

Sono 171 le persone in lista d’attesa per l’inserimento in una delle 18 rsa pratesi che contano 850 posti in tutto. Il dato è aggiornato alla fine di febbraio, come si legge sul sito della Società della Salute. Un numero che pesa principalmente sulle famiglie che sperano di poter affidare i propri cari anziani alle cure di una delle rsa, anche perché molti di loro sono spesso grandi anziani con problematiche di carattere sanitario. Una situazione che rischia di diventare ancora più insostenibile con l’avvicinarsi dell’estate, quando molte famiglie cercano un po’ di sollievo con il ricovero temporaneo dei parenti.

Le rsa sono in tutto 18. Presto saliranno a 20 con l’apertura prevista per il mese di maggio delle due rsa in via Alcide De Gasperi, a Gonfienti: i due edifici, attigui ma indipendenti, ospiteranno un totale di 120 posti per anziani non autosufficienti, suddivisi nei due blocchi (80 e 40). Una realtà frutto di un accordo tra la società Alf Investment srl, specializzata in costruzione di strutture del genere, e la società che gestirà le strutture una volta terminate, la Kcs caregiver Cooperativa sociale.

"Si spera di recuperare qualche posto con questa apertura e di far scorrere la graduatoria", afferma prudentemente Lorena Paganelli, direttrice della Sds.

Il problema per cui la Società della salute ha le mani legate e non può offrire più di tante risposte è la carenza delle quote sanitarie (una delle due parti insieme alla quota sociale di cui è composta la retta in rsa) concesse dalla regione Toscana rispetto al fabbisogno pratese. Una carenza cronica per la quale anni fa sono state condotte battaglie importanti, che purtroppo non sono riuscite a fare breccia e Prato è tornata a mani vuote.

La Sds pratese annualmente riesce a sostenere le famiglie degli ospiti con oltre 12 milioni di euro di quote sanitarie (il costo è di 56 euro al giorno), mentre per quanto riguarda l’integrazione delle quote sociali arriva ad elargire fino ad 8-9 milioni (la quota sociale varia dai 53 ai 598 euro ed è carico dei familiari, integrabile dalla parte pubblica a secondo dell’Isee dell’assistito).

La Sds cerca di sopperire all’impossibilità di fornire le risposte a tante famiglie scoperte del servizio, mettendo in campo altre attività come l’assistenza domiciliare con lo stanziamento di 4 milioni di euro, il contributo badante con un milione e mezzo. Purtroppo ci sono casi estremi come quello di una donna di 96 anni, affetta da Alzheimer, cardiopatica e con il diabete, da dicembre scorso in una rsa cittadina: la retta tra 3.700 e 3800 euro al mese è a carico dei tre figli. "Abbiamo dovuto vendere una piccola casa che mio padre aveva comprato negli anni Settanta – dice uno dei figli – Basterebbe che almeno la parte sanitaria venisse sostenuta dal servizio pubblico, ma ci dicono che mancano risorse. Eppure malati come lei hanno diritto a non pagare anche la retta alberghiera: come si legge in alcune sentenze in patologie come l’Alzheimer non sono scindibili le attività socio-assistenziali da quelle sanitarie".

Sara Bessi