"Sicurezza, i militari tornino in città" Forza Italia in pressing sul prefetto

La deputata Erica Mazzetti scrivere in Prefettura: "Attiviamo il progetto Strade sicure, è una necessità per Prato che è una provincia complessa con poche forze dell’ordine. Seguiamo l’esempio di Pisa" .

È di pochi giorni fa l’annuncio del ministro Piantedosi sul ritorno, a partire da settembre, a Monza così come a Ferrara e Pisa, dei presìdi di ‘Strade sicure‘ anche in Lombardia. Adesso è la deputata pratese di Forza Italia (il progetto nacque nel 2008 con il governo Berlusconi) a scrivere al prefetto di Prato, Adriana Cogode, perché sia ripristinato anche a Prato il servizio a piedi delle pattuglie di militari a presidio della città.

"Ho scritto al prefetto di Prato per chiederle di attivarsi per il ripristino del programma ’Strade Sicure’ anche a Prato, sull’esempio di quanto fatto da altre città, come Pisa". Lo riferisce Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia. "Prato ha molti problemi di sicurezza, dovuti anche alla forte componente multietnica oltre e al sottodimensionamento delle forze dell’ordine, nonostante sia la seconda città della Toscana e terza del centro Italia, con uno dei distretti produttivi più importanti d’Europa; questi problemi già grandi rischiano di deteriorarsi ulteriormente per la crescente pressione migratoria: nonostante i notevoli sforzi di Prefettura e Questura, la situazione da tempo è diventata insostenibile". Da qui la richiesta di richiedere al governo nazionale la riattivazione dell’operazione Strade Sicure con l’impiego dei soldati dell’Esercito Italiano a Prato.

"L’impiego dei militari sul territorio - aggiunge Mazzetti - può contribuire al miglioramento della sicurezza". "C’è grande bisogno di potenziare le attività di presidio del territorio, nel centro e non solo, e per questo Forza Italia è pienamente favorevole al ripristino dell’operazione ’Strade Sicure’", aggiunge Francesco Cappelli, coordinatore di Forza Italia Prato.

Attualmente la missione ’Strade Sicure’ è presente in 45 province italiane ed impiega sul territorio circa 7000 militari, con lo scopo di controllare, insieme alle forze di polizia, il territorio e tutelare obiettivi sensibili, contribuendo alla prevenzione della criminalità.

Per Prato non sarebbe la prima volta: l’impiego era finalizzato ad un maggiore controllo dei punti più critici del centro storico, ad esempio i giardini della Passerella, via Pier Cironi, via Santa Margherita, via Canto alle Tre Gore, tutta la zona della stazione del Serraglio. Nel 2015 lo stop in tutta Italia e quindi anche a Prato di fatto ha azzerato il progetto che qui in seguito non è stato poi più riproposto.

Ora arriva la richiesta della deputata di Forza Italia rivolta al prefetto.

Si.Bi.