
Sei famiglie fuori. Lavori a ostacoli
Un territorio ancora irriconoscibile quello della Val di Bisenzio a due mesi di distanza dall’alluvione: tutta la fragilità appenninica si legge nelle strade squartate, nei versanti franati, nei detriti che ancora, non rimossi, giacciono fra case e viuzze e attorno alle fabbriche.
Sei le famiglie ancora fuori casa, nel Comune di Cantagallo: per loro un passaggio provvisorio per recuperare almeno qualcosa da casa, comprese le automobili, e poi una nuova strada definitiva, in un progetto (in collaborazione con la Regione) che vedrà diventarne proprietario il Comune. Una corsa contro il tempo quella che vede i tre comuni della parte più a nord della Provincia di Prato, al confine col bolognese, perché ancora l’inverno non ha fatto il suo arrivo ma,
in caso di neve o gelo, la situazione potrebbe diventare drammatica, con frane attive che incombono sopra
e sotto le strade, fossi ancora tappati nei loro tombamenti, guard rail divelti da fossi straripati e da fiumi di fango che, in caso di strada scivolosa, non riescono a garantire adeguata sicurezza sui tortuosi collegamenti montani. Non ha aiutato la pioggia che
è scesa copiosa anche nelle settimane successive al nubifragio, che ha rallentato i cantieri per le somme urgenze. Aperti, adesso, su molte delle centinaia di criticità evidenziate dai sopralluoghi – alcune già risolte – ma col limite delle casse dei tre piccoli Comuni, a fine anno ridotte al lumicino, e delle variazioni di bilancio. Solo per le opere di somma urgenza sono necessari oltre 6 milioni di euro
(4 milioni a Cantagallo, 1,5 milioni a Vaiano, oltre
500 mila euro a Vernio). C’è già anche un piano
per la ricostruzione da 30 milioni di euro.
Claudia Iozzelli