SILVIA BINI
Cronaca

Scuole, centinaia di nomine sospese. E le classi restano senza insegnanti

Ennesimo pasticcio: incarichi congelati dagli asili alle superiori (in parte) "per un errore di valutazione". Valanga di ricorsi per far correggere i punteggi delle ultime graduatorie. Esplode la protesta dei docenti

La protesta degli insegnanti davanti alla scuola Salvemini-La Pira di Montemurlo

Prato, 25 settembre 2020 - Non c’è pace per la scuola. Un guaio dietro l’altro sta bloccando di fatto l’assegnazione degli incarichi annuali e quindi la partenza delle lezioni. A complicare una situazione già pesantemente compromessa da ritardi ed errori nelle graduatorie dei docenti, sul sito dell’Ufficio scolastico provinciale, dalle materne alle superiori, è comparsa un’ultima comunicazione davvero inaspettata: "Incarichi sospesi in attesa di rettifica". Ecco fatto: basta un click e si torna punto e a capo (per medie e superiori il congelamento riguarda solo una parte delle nomine). Tradotto in soldoni significa che tutti gli incarichi affidati finora sono sospesi: si tratta di centinaia di insegnanti che sono stati nominati, e adesso "sospesi", dall’Ufficio scolastico provinciale. Per essere ancora più chiari significa che, ad oggi, ci sono centinaia di classi e altrettanti studenti, bambini e ragazzi più grandi, che si ritrovano di nuovo senza maestre e senza professori. Il motivo? L’elenco degli incarichi è stato bloccato per "un mero errore di valutazione".

«Il messaggio che a livello nazionale vogliono far passare è che il governo è riuscito a far ripartire la scuola il 14 settembre. Perché non lo vanno a raccontare ai bambini di prima elementare che ancora non sanno chi sarà la loro insegnante, oppure ai docenti ai quali è stato tolto il posto di lavoro appena assegnato?", gridano in coro i professori che ieri mattina si sono radunati davanti alla scuola Salvemini-La Pira di Montemurlo per protestare contro il sistema delle assegnazioni, che mai come quest’anno ha creato problemi. "Chi risponde di questo errore? Nessuno che si prende la responsabilità?", rincarano i manifestanti schierati in strada. Tra loro ci sono precari e professori di ruolo che per solidarietà con i colleghi hanno deciso di aderire allo sciopero in programma anche per oggi. "La nostra protesta non è contro la scuola di Montemurlo, ma contro il sistema che fa acqua da tutte le parti", precisa Martina Altigeri, insegnante di ruolo di sostegno che ieri ha aderito allo sciopero. Alla base della decisione dell’Ufficio scolastico di rivedere tutte le graduatorie c’è la grande quantità di ricorsi arrivati dagli insegnanti che denunciano tanti errori di punteggio. Il caos ha origine dalle cosiddette Gps, le graduatorie online volute quest’anno dal ministero per evitare convocazioni in presenza che si stanno però rivelando un contenitore di errori. "Le graduatorie non sono state corrette e quindi adesso sta accedendo quello che denunciamo da settimane, ossia stanno arrivando una valanga di ricorsi al Tar che stanno impedendo la partenza dell’anno scolastico", spiega Andrea Puggelli, insegnante precario di educazione fisica. Ritardi che vanno ad aggravare anche le situazioni più delicate: "Sul sostegno è un dramma, ci sono bambini e ragazzi disabili, anche gravi, senza un insegnante di riferimento che si trovano soli nelle classi, perché ancora non sono state effettuate le nomine. Una situazione intollerabile in una società civile e attenta ai più fragili", aggiunge Altigeri.

Basta un esempio : le scuole medie di Montemurlo sono frequentate da 24 alunni certificati, ma il 14 settembre erano in servizio appena cinque insegnanti di sostegno. Altri tre sono arrivati appena un paio di giorni fa.

"Come può funzionare il sistema scuola in queste condizioni?", chiede Altigeri. "Ho prestato servizio per due anni come insegnante di sostegno in una classe che ora è in terza media – spiega Carmela Ferrara – garantendo la continuità didattica a due alunni con gravi disabilità che ad oggi non possono fare affidamento né su di me né sui compagni, visto che vanno mantenute le distanze sociali. Così tocca all’insegnante della materia cercare di dividersi fra tutti gli alunni".

Il malumore è alle stelle: "La revoca delle assegnazioni è solo l’ultima beffa – rincara Mario Zambardino – Ci trattano come numeri, ma siamo docenti che hanno la responsabilità di insegnare a bambini e ragazzi. Invece siamo quasi ad ottobre e ancora tantissimi di noi non sanno dove e quando inizieranno a lavorare". Le cose non vanno meglio per medie e superiori: a distanza di poche ore dalla pubblicazione delle nomine sul sito dell’ufficio scolastico, anche in questo caso è comparso il solito avviso che annulla una parte delle convocazioni. Un paradosso nel paradosso di un sistema che si è incrinato fin da subito. Nell’anno segnato della pandemia, dopo sei mesi di didattica a distanza, alunni, insegnanti, presidi e famiglie avrebbero avuto bisogno di certezze. Quello con cui si ritrovano invece sono una valanga di ricorsi e di "incarichi sospesi in attesa di rettifica".