Erano attesi e sono stati notificati nei giorni scorsi i 36 Daspo, ovvero divieti di accesso alle manifestazioni sportive, emessi dal questore di Ravenna Giusi Stellino nei confronti di altrettanti ultras, 20 ravennati e 16 pratesi. Quei tifosi sono stati identificati come protagonisti della rissa che si è verificata il 7 novembre scorso appena fuori dallo stadio Benelli prima della partita Ravenna-Prato. Degli ultras destinatari dei Daspo, 7 ravennati e 3 pratesi hanno anche l’obbligo di firma nelle rispettive questure. Oltre a non poter partecipare a gare e incontri di calcio per periodi che variano da uno a 8 anni a seconda del coinvolgimento negli scontri, dunque, i 10 tifosi colpiti dall’obbligo di firma, dovranno presentarsi negli uffici di polizia mezz’ora dopo l’inizio del primo tempo e mezz’ora dopo l’inizio del secondo di tutte le manifestazioni sportive nelle quali siano impegnate le squadre di appartenenza. La decisione è stata presa in seguito alle indagini condotte dalla Digos, anche con la visione delle immagini di videosorveglianza dello stadio, che hanno portato alla denuncia degli ultras, tra cui un paio di ragazze, di età compresa tra 16 e 43 anni. I reati delineati a vario titolo sono sei: la maggior parte degli indagati (35) deve rispondere di rissa; ci sono poi 30 persone indagate per porto di oggetti atti a offendere e 10 per lancio di oggetti pericolosi. Poi ci sono i danneggiamenti, la minaccia a pubblico ufficiale, e l’oltraggio. Le parti offese individuate, sono finora due: oltre allo Stato, c’è l’automobilista ravennate che si è visto danneggiare l’auto e che ha presentato querela. Secondo quanto determinato dalla Digos e da altri colleghi della questura, i sostenitori del Ravenna avevano iniziato a radunarsi in zona stadio al ‘Caffè Ravenna’, noto ritrovo della tifoseria giallorossa, già a partire dalle 11 sebbene l’inizio dell’incontro fosse previsto per le 14.30. Alle 12.44, anche in questo caso con deciso anticipo, era sbucato il mezzo dei tifosi del Prato: bianco e senza insegne, era passato davanti al Caffè Ravenna. Ed è da questo momento che le cose sono precipitate: perché un primo gruppo della tifoseria giallorossa si è armato di bottiglie di vetro che si trovavano dentro un grande sacco nero dell’immondizia. Una prima bottiglia ha colpito il pullman, poiil pullman è stato addirittura inseguito. Sono seguiti alcuni minuti di scontri in strada segnati anche dal lancio di oggetti come bottiglie, petardi, posacenere, sedie, porta-locandine di una vicina edicola, specchietti di auto. L’arrivo delle pattuglie delle forze dell’ordine ha infine indotto i contendenti a ritirarsi.