Scommesse clandestine. Gli indagati non parlano

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Nove in carcere, fra cui padre e figlio Terracciano, tre ai domiciliari.

Scommesse clandestine. Gli indagati non parlano

Scommesse clandestine. Gli indagati non parlano

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere gli arrestati nell’ambito dell’operazione ’Endgame’, ieri mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pistoia. L’attività investigativa, condotta dalla polizia di Stato e dalla guardia di finanza ha portato all’applicazione di 12 misure di custodia cautelare, nove in carcere e tre ai domiciliari. Gli indagati, di nazionalità italiana e cinese, sono indiziati a vario titolo dei reati di estorsione continuata in concorso, associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di raccolta di giochi e scommesse, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti destinati autorita’ giudiziaria, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le forze dell’ordine hanno eseguito sequestri di patrimoni ritenuti illeciti e di complessi aziendali, per un valore complessivo di due milioni di euro. In carcere sono finiti Giacomo e Francesco Terracciano, padre e figlio di Prato, conosciuti da tempo alle forze dell’ordine e al centro di varie inchieste, Ye Shengbin, di Prato, Massimo Casabona di Montecatini, Fabrizio Amicucci di Prato, Mirko Mariani di Roma, Hu Yunye di Prato, Pierluigi Spera di Montecatini e Pietro Pettinari di Montemurlo. Arresti domiciliari per Jonah Ghiselli di Viareggio, Federico Cipollini di Carrara e Leandro Borgi di Prato. Gli indagati sono assistiti, fra gli altri, da Tiziano Veltri, Sabrina Serroni, Manuele Ciappi e Michele Giacco del foro di Prato. Le attività condotte dalla squadra mobile di Pistoia hanno seguito un’articolata attività investigativa, durata oltre un anno e svolta anche attraverso attività tecniche (intercettazione telefonica, ambientale e telematica), ottenendo riscontri investigativi sul territorio. Il lavoro delle forze dell’ordine, coordinato dalla procura, ha consentito di ricostruire l’esistenza di un pervicace fenomeno estorsivo e di un vero e proprio "sistema" di scommesse illegali e clandestine. Tali scommesse, è stato accertato, si svolgono sia on line su appositi siti clonati, sia in luoghi fisici costituiti da sale slot ubicate nel comune di Prato, nominalmente riconducibili a cittadini cinesi ma di fatto in mano ai due Terracciano che ne dispongono pienamente alla stregua di veri e propri titolari, avvalendosi di vari collaboratori. L’attività della guardia di finanza ha fatto emergere come uno degli indagati, 43enne cinese, fosse una sorta di "primula rossa" dedita, da oltre vent’anni, all’acquisizione occulta di attività economiche, che poi gestiva in spregio della normativa fiscale, spesso per interposta persona.

Daniele Bernardini