Scientifico Gramsci, sciopero il primo giorno

Genitori e alunni protestano davanti al Gramsci-Keynes a Prato per lo spostamento delle sezioni di liceo scientifico al Rodarino. La decisione della Provincia causa disagio alle famiglie che chiedono alternative al dirigente scolastico.

Scientifico Gramsci, sciopero il primo giorno

Genitori e alunni protestano davanti al Gramsci-Keynes a Prato per lo spostamento delle sezioni di liceo scientifico al Rodarino. La decisione della Provincia causa disagio alle famiglie che chiedono alternative al dirigente scolastico.

Genitori e alunni davanti al Gramsci-Keynes in segno di protesta. Inizierà con uno sciopero l’anno scolastico per gli studenti dell’indirizzo scientifico della scuola di via Reggiana. Il motivo è legato alla decisione di spostare le cinque sezioni di liceo scientifico all’interno del Rodarino. Una scelta obbligata dalla mancanza di spazi nella sede centrale che però non è piaciuta alle famiglie. "Quando ci siamo iscritti abbiamo visto una scuola grande con laboratori, spazi, palestra - dicono i genitori -. Invece ci troviamo in un prefabbricato con cinque aule. Abbiamo scelto il Gramsci-Keynes anche per l’edificio grande che vediamo come luogo di aggregazione, così non va".

Lo scorso giovedì il presidente della Provincia Simone Calamai ha ufficializzato l’assegnazione di cinque della dieci aule del Rodarino alla scuola diretta da Stefano Pollini che, a sua volta, lo ha comunicato ai genitori. Decisione che non è piaciuta alle famiglie tanto da organizzare un incontro con lo stesso dirigente scolastico per cercare di fermare il trasloco. Tra le richieste avanzate al dirigente la possibilità (non praticabile) di trasferire in via Galcianese gli uffici amministrativi e quindi liberare spazi per le aule mancanti; la richiesta di utilizzare le stanze dello scantinato della scuola come fatto in passato, ma anche questa proposta non è percorribile e infine quella di mettere in atto una sorta di rotazione degli studenti tra il polo di Reggiana e il Rodarino. Il dirigente Stefano Pollini si è reso disponibile con le famiglie, ma del resto si è trovato con la decisione presa dalla Provincia.