Sbolgi in pole position per la giunta Ma in Italia Viva arriva il terremoto

Partito spaccato in due. Vannoni, Rosati & C.: "Scelta non condivisa, sbagliato entrare nella squadra di Biffoni"

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Rimpasto dopo le dimissioni di Luca Vannucci: Giacomo Sbolgi resta in pole position, ma ieri è stata una giornata di grandi tensioni. Italia Viva è spaccata in due, con dirigenti e militanti sul piede di guerra contro l’ipotesi di ingresso in giunta. L’associazione Sport per Prato, che sostiene Biffoni, contesta invece che la delega allo sport non venga assegnata a un assessore in grado di seguirla a tempo pieno (dovrebbe andare al vicesindaco Faggi, che si occupa già di servizi sociali e sanità, mentre Sbolgi avrebbe la delega al centro storico). Le acque dentro la maggioranza restano parecchio agitate. E lo sono in particolare nel partito di Renzi. Il documento contro l’ingresso in giunta è stato per ora firmato dai responsabili provinciali per l’organizzazione e gli enti locali, Pierluigi Couzzi e Mauro Vannoni, dal coordinatore comunale Andrea Landi, dai coordinatori di Montemurlo Samantha Nesti e Franco Ganugi, dagli ex assessori Giancarlo Maffei, Roberto Rosati e Riccardo Vitali, dagli iscritti Giancarlo Cecchi, Alessandro Bartolozzi, Alfredo Gioia, Basilio Spisso, Umberto Di Rico, Fiammetta Messina, Riccardo Rindi e Marcello Miracco. "Abbiamo appreso dai giornali dell’ipotetico ingresso in giunta di un esponente di Italia Viva – dicono –. E’ una decisione del tutto personale e non il risultato di una confronto all’interno del partito, e non condividiamo in alcun modo il quadro politico all’interno del quale questa scelta potrebbe concretizzarsi". L’analisi è chiara, le conclusioni molto dure: "Alle ultime elezioni Italia Viva e Azione hanno superato la doppia cifra a Prato perché con la proposta del Terzo Polo siamo stati in grado di rappresentare davvero quella parte di Paese e di città stanca di votare tanto Pd quanto centrodestra. Entrare adesso in questa giunta, arrivata a fine percorso, vorrebbe dire perdere la fiducia che quasi diecimila pratesi hanno riposto nel progetto di Renzi e Calenda. Ci auguriamo che i personalismi e le miopi ambizioni di qualche singolo non compromettano un futuro prossimo pieno di successi e responsabilità". Difficile sanare la frattura che si è creata. Sbolgi ieri sera si è limitato a dichiarare: "Ho la fiducia dei coordinatori provinciali e di una parte importante del mio partito che credo sia maggioritaria. Ho la fiducia del coordinamento regionale e naturalmente quella del sindaco Biffoni".

"Ringraziamo Vannucci per il lavoro svolto con passione e competenza – è invece il documento di Sport per Prato –: serve un assessore che possa dare continuità a tutto questo. Stimiamo Biffoni e Faggi, ma non potrebbero dedicare allo sport l’impegno che secondo noi è necessario. In ogni caso lo sport non deve diventare merce di scambio politica o di accordi di varia natura, addirittura pre- elettorale". E a proposito di alleanze, un no secco a Sbolgi arriva dal mondo ambientalista per voce di Marco Monzali dei Verdi. "Sarebbe un assessore antiambientalista con delega anche al parco centrale, che doveva essere il progetto cardine delle giunte Biffoni, ma di cui in otto anni e mezzo abbiamo visto solo disegni. Sarebbe un atto di rottura clamoroso con i Verdi, a differenza di Italia Viva alleati del Pd alle ultime elezioni".

Nonostante tensioni e polemiche, e salvo colpi di scena, la nomina di Sbolgi dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana. In consiglio comunale dovrebbe entrare Andrea Meoni, secondo dei non eletti della Lista Biffoni, con la quale Sbolgi era candidato (la prima è Marzia De Marzi, nel frattempo nominata presidente di Epp).