
I soccorsi al tiro a segno a Galceti il giorno dell’incendio Foto Attalmi
La procura ha disposto l’esame autoptico, affidando l’incarico al medico legale, per chiarire quali siano state le cause del decesso dei due uomini morti nel rogo scoppiato venerdì al poligono di tiro in via di Galceti. Il primo, Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro della struttura, il secondo, Alessio Lascialfari, 65 anni, tiratore esperto ma che non era socio dell’associazione e che, quindi, come ha spiegato il procuratore Luca Tescaroli, non era autorizzato a stare dentro la linea dei 50 metri. Le cause del decesso potranno chiarire quello che è accaduto negli attimi concitati in cui è partita la "fiammata", come è stata descritta dai testimoni, che ha distrutto il tiro a segno per poi propagarsi al vicino parco di Galceti. I due potrebbero aver perso conoscenza a causa del fumo o potrebbero essere stati investiti dalle fiamme. Alcuni testimoni hanno raccontato che Paoli e Lascialfari avrebbero provato a dirigersi verso gli estintori per tentare di spegnere le fiamme.
Al momento non ci sono certezze sulla dinamica del tragico incidente. La procura – che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e incendio e ha affidato le indagini ai carabinieri – ha nominato un secondo consulente tecnico, esperto in chimica, che dovrà risalire alle cause che hanno provocato il rogo.
L’unico dato sicuro è che la "vampata di calore" sia partita dalla linea dei 50 metri dove, in quel momento, si trovavano quattro o cinque persone, fra cui Paoli e Lascialfari. Nell’incendio è rimasto ferito un istruttore di 46 anni che si trova ricoverato al centro grandi ustionati di Ciasanello a Pisa. Le sue condizioni sono gravi ma restano stabili.
L.N.