
Rachele Bruni
Medaglia d’argento con le "Fiamme Oro 2", la "seconda formazione" del corpo sportivo della Polizia di Stato.
E’ il risultato che Rachele Bruni ha fatto registrare al termine della staffetta 4x1250 mista ai campionati italiani di nuoto di fondo di Piombino, insieme ai compagni di squadra Antonietta Cesarano, Giuseppe Ilario e Vincenzo Caso.
La nuotatrice di Comeana aveva esordito in questa edizione del massimo campionato italiano con un settimo posto nella 5 km individuale, nella rassegna che più volte in passato l’ha visto protagonista assoluta.
E ad un’età in cui il 99% dei nuotatori ha già appeso la cuffia al chiodo, Bruni si conferma ancora tra le primissime d’Italia. La trentaquattrenne è forse alle ultime battute di una carriera da prima della classe che l’ha vista trionfare in Europa e nel mondo, senza dimenticare l’argento olimpico di Rio 2016. Ma aveva rimarcato una volta di più di essere ancora competitiva lo scorso autunno, vincendo l’ottantesima edizione del "Miglio Marino" di Sturla.
In Liguria sarà forse il suo futuro prossimo, oltretutto: nelle scorse settimane, la vice-campionessa olimpica nella 10 km ha tenuto una "masterclass" di nuoto di fondo ad Albissola.
Senza contare che già lo scorso anno aveva debuttato come collaboratrice tecnica dell’allenatore del Lavagna ‘90, occupandosi della preparazione dei giovani e delle giovani nuotatrici del club ligure in procinto di partecipare alle varie gare regionali.
Discorsi da affrontare più avanti, ad ogni modo: su queste basi, Rachele può ancora continuare a competere. E lei stessa, nel commentare i risultati di Piombino, dimostra una volta di più di avere ancora quella "fame agonistica" che l’ha portata ad essere sino tra le più forti del mondo.
"Sono stati giorni intensi, pieni di emozioni, sensazioni forti e tanti sorrisi – ha commentato la diretta interessata - ho gareggiato nelle 5 km conquistando un settimo posto, soddisfatta a metà, ma fiera di non aver mai mollato. Nella staffetta siamo arrivati secondi, con una squadra che ha dato tutto fino all’ultimo metro".
Giovanni Fiorentino