Quella notte di fango e terrore. Il confronto con gli esperti

L’alluvione del 2 novembre ha lasciato aperti molti interrogativi sulle cause del disastro . Abbiamo incontrato chi si occupa dei corsi d’acqua in Comune e al Consorzio Medio Valdarno.

Quella notte di fango e terrore. Il confronto con gli esperti

Quella notte di fango e terrore. Il confronto con gli esperti

Basta un attimo… e il mondo ti cade addosso: 2 novembre 2023, Montemurlo, ore 20. D’improvviso paura, panico e sgomento inondano la città, trascinati da un’enorme quantità d’acqua e fango. I fiumi Agna, Bagnolo e Stregale fanno scomparire in una manciata di minuti strade e campi, irrompendo nelle case. Le casse d’espansione si riempiono in un baleno e i seminterrati diventano acquari stracolmi. Più l’acqua sale, più l’angoscia cresce. Al Centro Operativo Comunale sono migliaia le chiamate che implorano assistenza, ma è tutto talmente intasato e caotico che gli aiuti sono tempestivi solo nelle zone più colpite e raggiungibili. Soccorrere nell’immediato tutti i cittadini bisognosi è un’impresa impossibile. Sono tanti i volontari che si mettono a disposizione, ma la gravità di quanto accaduto è davvero ingestibile e la Protezione Civile cerca di fare il possibile, con coraggio e determinazione. Poi, nel dolore generale, arriva la notizia che più sconvolge e che ridimensiona gli incommensurabili danni materiali: la morte di Alfio Ciolini, 85 anni, di Bagnolo, rimasto sommerso nella melma, e Teresa Pecorelli, 84enne, di Montemurlo, colpita da un infarto provocato dalla paura di essere sola in mezzo a quel disastro improvviso.

"Descrivere quel che abbiamo provato è difficile – raccontano alcuni alunni della Salvemini-La Pira, scuola media di Montemurlo –. Ma vorremmo tanto comprendere il perché di questa tragedia. Perché tutta quell’acqua? Non si poteva prevedere e arginare? Di chi è la responsabilità?". E per trovare le risposte a tutti gli interrogativi che angosciano i giovani studenti, la scuola decide di trasformare tre classi in Sentinelle della Legalità, partecipando all’omonimo progetto che insegna ai giovani a vivere consapevolmente, formando cittadini consapevoli. E così, nell’ambito di questo percorso di educazione civica, gli studenti della 2G, della 3H e della 2F hanno incontrato gli esperti dell’amministrazione comunale che si occupano di Protezione Civile e gli ingegneri del Consorzio Medio Valdarno. Da loro sono arrivati tanti chiarimenti e molte spiegazioni interessanti. In particolare sono emerse decisioni di tanti anni fa che hanno condizionato il destino delle acque e quindi il destino di tanti cittadini.

"Sono varie le scelte discutibili prese nei decenni passati, una fra tutte riguarda il fiume Stregale – hanno spiegati gli ingegneri esperti in idrogeologia –, che è stato tombato proprio sotto la città. Sotterrare un fiume è sempre un rischio, perché l’acqua è potente e trova sempre la sua strada. E che dire dell’Agna, fiume pensile, intorno al quale sono sorte fabbriche, non rispettando le misure di sicurezza". Tutte decisioni difficili da comprendere, che ci spingono a credere che i cittadini non devono mai abbassare la guardia.