Piano ferie all’ospedale: "Assunzioni risicate"

Cataldo (Fp Cisl) approva i nuovi ingressi assicurati dall’Asl. Ma sottolinea che "la coperta è troppo corta: numeri non sufficienti a coprire imprevisti".

Piano ferie    all’ospedale: "Assunzioni  risicate"

Piano ferie all’ospedale: "Assunzioni risicate"

Le ’chiusure’ estive dei posti letto in ospedale sono legate sempre a doppio filo col numero del personale in servizio. La carenza cronica di piante organiche adeguate al fabbisogno, fa sì che si arrivi alle ferie con molta cautela e con accordi tra azienda sanitaria ed organismi sindacali che puntino a tutelare tutti i dipendenti, sia coloro che in quel periodo lavoreranno, sia coloro che potranno usufruire delle ferie. Insomma ogni volta c’è da trovare una quadra perché la gestione del servizio sanitario ospedaliero non vada a gravare soltanto sulle spalle di pochi. E anche, perché, l’Asl deve rispettare il diritto al godimento delle ferie estive da parte dei dipendenti. Per l’estate 2024, il piano dei ‘tagli’ estivi dei letti al Santo Stefano, la cosiddetta rimodulazione estiva, messa a punto dall’Asl Toscana Centro, appare affine a quello dell’estate scorsa. Il periodo clou è dal 29 luglio al 25 agosto: saranno 94 in totale i posti letto in meno. Pronta la reazione delle organizzazioni sindacali. "Nel confronto con l’azienda sulla rimodulazione estiva dei posti letto – afferma Massimo Cataldo, segretario della Fp Cisl Prato con delega alla sanità – abbiamo ricevuto rassicurazioni che nei primi giorni di giugno entreranno in servizio circa 25 infermieri, una decina di operatori socio sanitari (oss) e tre ostetriche. Si tratta di assunzioni utili per fronteggiare i vari tipi di turn over e per dare respiro ai lavoratori impegnati nei mesi a venire".

Ciò che lascia qualche dubbio alla Cisl riguarda il numero di nuovi ingressi di sanitari su una struttura al limite: "Diciamo che le chiusure dei reparti e dei posti letto, in generale, non fanno piacere – prosegue Cataldo – perché denotano una situazione non definita e precaria del personale. Le assunzioni annunciate ci sembrano un po’ troppo precise, possiamo dire. Insomma la coperta è troppo corta perché nel caso in cui ci sia un imprevisto, tipo una maternità, la richiesta di una o più aspettative, una malattia, il rischio è che il peso del lavoro vada a concentrarsi su quanti sono in servizio in quel momento, oberando il personale attivo. Non si può accettare una riapertura dei posti letti in itinere da parte dell’Asl di fronte ad esigenze impreviste: il peso non sarebbe adeguatamente suddiviso sul personale, perché quello in ferie a nostro avviso non deve essere richiamato al lavoro".

Sara Bessi