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Perché non posso andare all’asilo? I bimbi si schierano contro la Dad

Quindici piccoli alunni delle materne di Carmignano insieme ai genitori dicono "no" alla chiusura degli istituti. L’appello: "Ai nostri figli manca la socializzazione con i compagni e con gli educatori"

"Papà, perché tu puoi andare a lavorare e io non a scuola?". Questa domanda ha spiazzato un giovane padre, Maurizio Buso, e a fargliela a bruciapelo è stata la figlia Emma, 5 anni, che frequenta la scuola dell’infanzia "Il Girasole" a Comeana. Maurizio non ha saputo cosa rispondere. Così ha avuto l’idea di contattare altri genitori e organizzare un paio d’ore di "didattica all’aperto" o meglio di socializzazione perché nell’età dell’infanzia la scuola ha soprattutto tale funzione. E alla fine, ieri mattina, hanno aderito anche i genitori liberi dal lavoro dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia di Seano, Santa Cristina a Mezzana e Poggio alla Malva. Il ritrovo è stato, dalle 9 alle 11, in piazza degli Scalpellini a Comeana: 15 piccoli banchi messi a scacchiera e ad ogni banco un genitore e il figlio.

"Il venerdì prima che cominciasse la didattica a distanza - racconta Maurizio Buso - ho detto a mia figlia che sarebbe rimasta a casa insieme alla mamma e io sarei andato a lavorare. Emma si è messa a piangere. E mi ha posto la domanda alla quale non ho saputo rispondere. Non è giusto privare i bambini della scuola. Da settembre nelle scuole italaine vengono attuati dei rigidi protocolli, con il distanziamento dei banchi, la misurazione della temperatura, i bambini più grandi si sono adattati a mettere la mascherina, igienizzano le mani e se anche c’è stato qualche caso di positività al Covid, sono sempre stati eseguiti i tamponi, la classe ha fatto la quarantena ma le scuole non sono focolai. Non è giusto chiudere tutte le scuole".

Maurizio Buso e gli altri genitori hanno spiegato che nel caso della scuola dell’infanzia non esiste una vera "didattica a distanza" ma solo la possibilità di seguire qualche video insieme ai genitori e tutto finisce lì, il bambino o la bambina viene privato dell’interazione con i compagni ed educatori. Alla "simulazione della lezione" hanno partecipato il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, l’assessore alla pubblica istruzione Tamara Cecconi, l’assessore alla protezione civile Stella Spinelli. "La scuola si protegge, non si chiude - ha detto il sindaco - e fare scuola in sicurezza è possibile. Abbiamo voluto tutelare il diritto a manifestare in sicurezza, dando voce ai bambini. Ancora una volta i più piccoli ci dimostrano che sanno rispettare le regole molto più dei grandi".

Gli insegnanti purtroppo non sono stati autorizzati a partecipare ma sono vicini ai loro alunni. Ogni bambino ha fatto un disegno, poi un portavoce dei genitori ha letto un appello per la riapertura delle scuole.

M. Serena Quercioli