"Parco centrale, diteci cosa intendete fare"

Lettera aperta di Rita Pieri a Biffoni e Barberis: "Otto anni di rendering e nulla più. L’ennesimo spazio eventi che errore sarebbe"

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Questa è una lettera aperta al sindaco Biffoni e all’assessore Barberis. Non posso più tacere su un tema cruciale per il futuro della nostra città, sul quale tanto ci sarebbe da lavorare, ma che pare come rimosso. Parlo del Parco Centrale, uno dei fondamenti della vostra campagna elettorale di otto anni fa, il progetto che doveva essere il vostro fiore all’occhiello. E’ vero che ci sono state le battaglie legali, le burocrazie, la pandemia e adesso anche il serpentino da rimuovere, ma otto anni sono lunghi e quella è un’area strategica. Non mi aspetto una data entro la quale fare almeno partire i lavori, ma di conoscere cosa intendete fare in quello spazio così grande nel cuore della città. Sono molto preoccupata. Tanti pratesi lo sono.

Sulle pagine della Nazione anche recentemente e in modo trasversale sono stati sollevati timori che condivido in pieno: senza funzioni in grado di attrarre le persone, quel Parco rischia di diventare un problema e non il punto di svolta del centro storico e della città. I rendering sono una cosa – quanti ne abbiamo visti assessore Barberis in questi otto anni e quanto poco, invece, li abbiamo visti tradursi in opere compiute –, ma la realtà è un’altra: il problema della sicurezza e del degrado non può essere negato. Credo che le proposte che sono emerse vadano prese in considerazione, magari poi giudicate infattibili o inadeguate, ma un confronto di idee sarebbe quanto mai necessario. La nuova sede del tribunale o della polizia municipale, il parcheggio sotterraneo, io mi permetto di suggerire un campus universitario: perché questo silenzio da parte vostra?

L’ultimo rendering mostrato dall’assessore Barberis di cui ho memoria prevede nel Parco un spazio polivalente per eventi. Nei disegni è certamente bello da dipingere, ma nella realtà sarebbe un errore madornale. Se c’è qualcosa che a Prato non manca sono gli spazi per gli eventi: Metastasio, Politeama, Fabbricone, Teatro Magnolfi, Fabbrichino, Manifatture Digitali, Officina Giovani, Teatro Cicognini, tra poco l’ex Excelsior recuperato, il Pecci e il suo anfiteatro, il Museo del Tessuto e La Lazzerini al chiuso e all’aperto, il complesso di San Domenico, il chiostro del Duomo, l’anfiteatro di Santa Lucia. Sono sicura di non averli citati tutti. Cosa ce ne facciamo di un altro spazio eventi a Prato? Con quali risorse si potranno realizzare quegli "eventi", se le risorse mancano anche per far vivere dignitosamente gli spazi che esistono? Non è questa l’occasione di dire tutto quello che vorrei sulle politiche culturali della città, ma ad alta voce e pubblicamente ribadisco che il progetto del Parco dopo otto anni deve essere ripensato, con la disponibilità e la capacità da parte vostra di ascoltare davvero i contributi e le idee dei pratesi. Non bastano più i rendering. Buona Festa del lavoro, sindaco e assessore

Rita Pieri

Responsabile nazionale cultura Azzurro Donna, dirigente scolastica, ex assessore