Palazzo Pretorio. La nuova sala per l’archeologia

In mostra reperti etruschi di Gonfienti, oggetti del Paleolitico trovati a Galceti e utensili romani .

Palazzo Pretorio. La nuova sala per l’archeologia

Palazzo Pretorio. La nuova sala per l’archeologia

Al Museo di Palazzo Pretorio si inaugura Prato prima di Prato, un nuovo spazio espositivo al piano terra con alcuni significativi reperti archeologici, dalla preistoria all’età tardo antica, provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti, sede di un insediamento etrusco del VI secolo avanti Cristo. Numerosi strumenti litici da Galceti sono testimonianza del più antico popolamento nel Paleolitico. Una grande macina con il suo macinello documenta l’affermazione di un’economia produttiva nel Neolitico. Nello stesso periodo si afferma anche una circolazione di materie prime e prodotti finiti su lunga distanza, evidenziata da ossidiana sarda o delle Lipari, pietra verde alpina e ceramiche decorate con stili dell’Italia meridionale o settentrionale. L’affermazione di un grande insediamento nell’età del Bronzo in località Gonfienti riflette un’importante crescita demografica e significative trasformazioni sociali. I reperti rinvenuti attestano attività legate al consumo e alla conservazione dei cibi: tazze, scodelle spesso decorate con prese o anse particolari, attingitoi, olle e grandi contenitori da derrate. L’attività di filatura e tessitura è attestata da fuseruole e pesi da telaio. In osso sono numerosi punteruoli e punte di freccia, in arenaria macine e macinelli per la produzione di farine; in ciottoli di fiume, asce e accette.

Dai contesti domestici dell’abitato etrusco di Gonfienti messi in luce proviene vasellame in ceramica da mensa, da dispensa e da cucina, in bucchero, in impasto, in ceramica depurata e dipinta e di importazione e utensili in ferro (una chiave e un candelabro).

La presenza romana nel territorio pratese è legata alla viabilità e allo sfruttamento agricolo del suolo. Dal complesso edilizio in località Gonfienti e dalla struttura produttiva individuata in via Bresci, in prossimità della via consolare Cassia-Clodia, provengono frammenti di vasellame in ceramica sigillata africana e italica, lucerne, aghi crinali in osso e un gruzzolo di monete riconducibili a tutta l’età romana, dalla tarda età repubblicana a quella tardo imperiale.