ANNA EDY
Cronaca

Ora una risposta legislativa adeguata

Femminicidi: l'urgenza di una risposta legislativa adeguata, una campagna mediatica e una rivoluzione culturale per contrastare una violenza che non conosce confini. Denunciare, reclamare la propria individualità e non andare mai "all'ultimo appuntamento".

Pacini*

Rabbia. Indignazione. Questi sono i sentimenti che si provano quando si sente la notizia di un femminicidio. Da anni in tanti chiedono l’aggravante per questo tipo di omicidi e l’abolizione dell’applicazione del rito abbreviato. Ma nessuno se ne occupa. Mai una priorità alla violenza sulle donne. Queste tragedie a ripetizione debbono ispirare una risposta legislativa adeguata. Per esempio prevedere una aggravante per i reati di femminicidio a partire dai più efferati. L’obiettivo finale è l’ergastolo. Un "fine pena mai" per una deterrenza evidente da comunicare con una campagna mediatica adeguata. A questo punto uno potrebbe pensare "E l’uguaglianza di fronte alla legge"?. Per secoli il diritto è stato pensato al maschile. Ora serve una tutela spudoratamente femminile. Per il bene delle donne e della società. Purtroppo invece ancora le donne continuano a morire per mano di uomini accecati da un maschilismo primitivo da un senso del possesso senza limiti. Non bisogna lasciarsi distrarre dai caratteri dell’assassino e della vittima, dalle sfumature ambientali, dai retroterra familiari. Sono storie sempre uguali. L’uomo si sente superiore. E se lui è superiore, allora la donna è inferiore. E se inferiore non può lasciarti, non disubbidirti, non può sfuggire alle tue volontà. Questo non avviene solo in Italia: il problema è mondiale. Urge quindi una rivoluzione culturale. Bisogna ripartire dalla società dai valori. E nessuno può sottrarsi alla lotta. A partire dalle donne. E’ come se ci fossimo accontentate del diritto al lavoro, allo studio, ad una parità formale. In teoria siamo uguali agli uomini. Ma la cronaca offre altre risposte e spesso sono proprio le donne, in molti ambiti familiari a perpretare una sottomissione al maschilismo dominante. Quello che poi arma gli uomini di casa. Quindi occorre alzare l’attenzione. Non passando sopra ai minimi segnali di violenza: reclamando la propria individualità. Denunciando gli stalker grazie ad una legge che noi abbiamo avanzatissima. E raccomando alle donne: Non andate mai "all’ultimo appuntamento". L’ultimo appuntamento è quello in cui si finisce ammazzate".

*Avvocato matrimonialista