Sara Bessi
Cronaca

Il robot in sala operatoria: più precisione e degenze più corte

Al “Santo Stefano” di Prato già una cinquantina di interventi eseguiti da febbraio

Il robot in sala operatoria: più precisione e degenze più corte

Prato, 18 aprile 2023 – Sono già una cinquantina gli interventi eseguiti dall’inizio di febbraio con il robot-assistito, in attività nelle sale chirurgiche dell’ospedale Santo Stefano di Prato. Si è trattato principalmente di operazioni in ambito urologico, soprattutto per i tumori alla prostata e in alcuni casi al rene, a cui si sono aggiunti interventi di chirurgia generale ed otorinolaringoiatria. L’attività di chirurgia robotica è coordinata dal dottor Graziano Vignolini, 47 anni, montemurlese, arrivato a Prato da Careggi nei primi mesi dell’anno. A lui il compito di coordinare la chirurgia urologica robotica nell’Asl centro, un progetto robotico che presto dovrebbe completezza con la definitiva assegnazione della sofistica piattaforma all’Asl centro con la conclusione dell'espletamento di gara regionale.

"Attualmente la sofistica piattaforma, che coadiuva il chirurgo durante tutte le fasi dell’intervento, è in prova visione ed è stata collocata nel presidio pratese in quanto ospedale baricentrico all’interno della rete ospedaliera dell’Asl centro”, spiega Sara Melani, direttrice sanitaria del Santo Stefano. Per questo motivo sono stati sottoposti ad interventi chirurgici con la piattaforma robotica pazienti pratesi ma anche cittadini che provengono dalle realtà che afferiscono all’azienda sanitaria Toscana centro. Il che significa che saranno le equipe di chirurghi a spostarsi a Prato per eseguire gli interventi con la tecnica robotica. Per l’Asl centro si tratta del primo robot-assistito in funzione, mentre il debutto assoluto in Toscana e in Italia è stato fatto all’ospedale di Grosseto; la stessa tecnologia si trova ad Arezzo e nei centri clinici universitari, quali Pisa, Siena e Careggi.

Quali i vantaggi nell’impiego della robotica, che costituisce un’alternativa agli interventi effettuati con le tecniche chirurgiche classiche? "La chirurgia dà i vantaggi della mini invasiva come la laparoscopia e in più la visione in 3D e possibilità di articolare gli strumenti di 720 gradi, un grado di movimento ampio molto più della mano stessa. Tutto questo comporta dei benefici e del vantaggi, sia per il chirurgo per una più rapida riproducibilità della tecnica, e per i pazienti. Infatti, tutto questo procedimento ha come conseguenza una minore degenza fino ad un massimo di tre giorni, un minor dolore post-operatorio e diminuisce la possibilità di infezioni”.