REDAZIONE PRATO

Femminicidio, la procura apre un'inchiesta. Restano dubbi da chiarire

Testimonianze non convincono. S’aspetta l’autopsia

Elisa Amato e Federico Zini in uno dei momenti felici della loro relazione, conclusa venerdì notte con l’omicidio suicidio fra via Brasimone a Galciana e San Miniato

Prato, 29 maggio 2018 - La procura di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio in seguito al femminicidio che ha portato all’uccisione di Elisa Amato, 29 anni, ammazzata venerdì notte dall’ex fidanzato, Federico Zini (24). Le indagini sono portate avanti dal sostituto procuratore Valentina Cosci che ieri ha ricevuto tutti gli atti della vicenda. La procura attende i risultati dell’autopsia (l’incarico verrà affidato oggi alla medicina legale di Pisa) per chiarire gli ultimi aspetti dell’omicidio suicidio. Gli inquirenti vogliono avere l’assoluta certezza che la 29enne sia stata uccisa all’interno della sua Opel Corsa nera, parcheggiata in via Brasimone a Galciana. Ma al momento non escludono del tutto l’ipotesi che Elisa sia stata prima sequestrata dall’ex fidanzato e poi uccisa una volta arrivati a San Miniato.

Le testimonianze di alcuni vicini di casa di Elisa, che raccontano di avere assistito alla scena della lite furibonda e di avere sentito esplodere tre colpi di pistola, non convincono del tutto la procura. Anche perché in strada, in via Brasimone, non sono state trovate tracce di sangue (una testimone racconta di avere visto Elisa stesa per terra e presa a calci da Zini), mentre i quattro bossoli di pistola sono stati rinvenuti tutti all’interno della Opel Corsa nera. Dubbi che solo l’autopsia, che potrebbe tenersi già nel tardo pomeriggio di oggi, potrà del tutto chiarire.

Per fare ulteriormente luce sulla vicenda, la procura ha chiesto alle forze dell’ordine se avessero trovato nei propri registri non solo denunce da parte di Elisa nei confronti di Federico (ipotesi già esclusa subito dopo l’omicidio suicidio da parte degli stessi familiari della 29enne), ma anche semplicemente qualche telefonata o richiesta di informazioni a polizia e carabinieri. Non è stato trovato, però, alcun dato che potesse avere minimamente acceso i riflettori delle forze dell’ordine sulla relazione fra Elisa e Federico.

Un dettaglio, quest’ultimo, molto rilevante per essere certi che a Federico potesse essere rilasciato (il 18 maggio) il porto d’armi per uso sportivo (la pistola, una calibro 9, è stata comprata dal ragazzo martedì scorso). Le indagini di pari passo vengono portate avanti anche dalla procura di Pisa, a sua volta in attesa di scoprire se l’omicidio sia avvenuto a San Miniato o se la morte di Elisa risalga al momento del primo incontro fra i due in via Brasimone a Galciana. I genitori e la sorella di Elisa, invece, hanno affidato un incarico legale all’avvocato Antonio Bertei. Possibile che venga nominato un perito di parte, al quale verrà chiesto di essere presente durante l’autopsia.