
Le offese razziste all’arbitro di basket non passano sottraccia. Quanto accaduto domenica scorsa alla palestra della scuola "Anna Frank" di via Pantano, a Montemurlo, sede di gioco della formazione di basket locale, che milita nel campionato di serie D, è stato condannato duramente dal sindaco di Montemurlo Simone Calamai che ha chiesto un incontro con i vertici della società. "Si tratta di episodi inaccettabili ed esprimo solidarietà ai due arbitri presi di mira. Il Comune di Montemurlo pensa che lo sport debba essere un momento di crescita e di educazione nel rispetto dei compagni e degli avversari", dice. "Condanniamo con forza quanto è avvenuto e a questo proposito ho già convocato urgentemente per un incontro i dirigenti della società sportiva di basket che utilizza il palazzetto dello sport di Oste, per chiarire e avere un confronto rispetto a quanto ho saputo. Comportamenti di questo genere, per quanto ci riguarda, se ripetuti, potrebbero portare anche alla decisione della revoca della concessione degli impianti sportivi alle società che non sono in grado di gestire i propri tifosi e sportivi". Il primo cittadino non esclude provvedimenti verso la società dopo il brutto episodio proprio per dare un segnale forte. La tifoseria di casa, ha iniziato ad offendere pesantemente e con frasi razziste gli arbitri Tommaso Giachi di 18 anni e Labed Mourad, entrambi fiorentini.
"A Montemurlo le parole di odio e razzismo non hanno spazio e mai lo avranno", aggiunge l’assessore allo sport Valentina Vespi. "Sono episodi intollerabili e ci aspettiamo che le società sportive prendano le distanze da ogni forma di razzismo e violenza ed educhino i propri atleti e le tifoserie prima di tutto al rispetto".