Nodo manutenzioni. Frasconi: "Necessaria una nuova cultura. Un problema politico"

Lo storico dirigente del Comune: "Più facile tagliare nastri che investire in quello che c’è. Servono più cura e risorse: vale per tutto il Paese. Il Bisenzio? La pulizia dell’alveo costa, ma è necessaria" .

Nodo manutenzioni. Frasconi: "Necessaria una nuova cultura. Un problema politico"

Nodo manutenzioni. Frasconi: "Necessaria una nuova cultura. Un problema politico"

Lorenzo Frasconi, ingegnere, 33 anni in Comune, quasi 25 come dirigente dei lavori pubblici e della protezione civile. Di emergenze ne ha viste e vissute tante. Come questa, però, mai.

Frasconi, che idea si è fatto di questo disastro?

"L’intensità della pioggia è stata eccezionale, una cosa mai successa. Questo è il primo dato e la riflessione deve partire da qui. Ma ovviamente c’è di più".

Il Bisenzio?

"C’è un problema che riguarda in generale i corsi d’acqua: la difficoltà a tenere gli alvei puliti. Se non si tolgono i sedimenti che si depositano e di anno in anno si accumulano – pacciame, argille, piccoli sassi – gli alvei si riducono, i rischi di esondazione o rotture degli argini aumentano, inevitabilmente. Lo si è visto in modo drammatico anche in Romagna pochi mesi fa. Ma per portare in discarica ciò che si toglie dal fondo dell’alveo i costi sono enormi. Farlo diventa quasi impossibile".

Dovrebbe essere fatto, però.

"Sarebbe importante, visti i fenomeni meteo estremi che si stanno registrando. Bisogna prenderne atto. In generale, c’è un problema di manutenzione sui corsi d’acqua e non solo".

Le fognature, i tombini?

"Certo e riguarda tutti. In autunno basta un pampano di vite che ottura una caditoia a creare problemi che si sommano a problemi. E allora ogni cittadino può e dovrebbe prendere una granata e spazzare. Poi tanti sono pronti a dire: non spetta a me. Invece è una cura che dovrebbe riguardare tutti anche nelle piccole cose. Viviamo in una civiltà che si dice tanto evoluta. Secondo me fino a un certo punto se manca anche nei comportamenti dei singoli un certo tipo di attenzione".

Serve una nuova "cultura" della manutenzione?

"Certo, dai singoli alla politica. E’ più facile tagliare nastri e pensare a nuove opere, che impegnarsi nella manutenzione di quello che c’è. Ma i nodi vengono drammaticamente al pettine, non solo oggi a Prato. Un problema enorme nel nostro Paese".

I sottopassi?

"Sono tutti giustamente presidiati, ma sono strutture che hanno la loro fragilità di utilizzo. Ciò non significa che per qualche giorno di criticità all’anno non assolvano al loro compito, ma la manutenzione e la gestione in questo caso sono a maggior ragione indispensabili".

Lei ha espresso molte perplessità sul progetto del sottopasso al Soccorso.

"Anche nelle recenti valutazioni di impatto ambientale sono stati posti ulteriori elementi di attenzione. Avrà problemi di gestione, ne sono convinto".

Sottopasso di via Ciulli, nel 2010 la morte per annegamento di tre donne. In quanto dirigente del Comune è finito sotto inchiesta per omicidio colposo e assolto con formula piena dopo un’attesa di tredici anni.

"Ho perso il conto di quanti avvisi di garanzia ho ricevuto, anche dei processi, ma sono sempre stato assolto. Il primo lo ricordo bene, era per degli operai del cantiere del Comune che a una visita audiologica mostrarono un abbassamento dell’udito. Avrei dovuto vigilare sull’uso delle cuffie mentre usavano macchine rumorose. Venni assolto: erano anche cacciatori e non si poteva dimostrare se i difetti all’udito dipendessero dal lavoro o dai colpi di fucile. L’Italia è anche questo...".

Anna Beltrame