Met, comincia la nuova stagione Il fine vita sotto i riflettori con Rau

"Grief & beauty" è la seconda parte della nuova trilogia dedicata all’esistenza privata e ideata dal grande regista ed autore svizzero. Lo spettacolo è in olandese ed in inglese, con sopratitoli in italiano

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Contemporanea 22 è tornata a fare da apripista alla stagione di prosa del teatro Metastasio. Il cartellone con le proposte di teatro e danza contemporanei, con compagnie nazionali ed internazionali ha riscosso un buon successo. Sabato 8 ottobre alle 19.30 si apre la stagione 202223 con uno spettacolo internazionale, che farà parlare e discutere per il tema che affronta: quello dell’eutanasia. Un genere di teatro-verità del regista ed autore svizzero Milo Rau, direttore del teatro di NTGent in Belgio. Tra i maggiori protagonisti della scena internazionale, pluripremiato intellettuale e artista, Rau affronta, a teatro come al cinema, i nodi irrisolti del contemporaneo – dalla politica alla religione, dall’ambiente alle macrostrutture economiche – che determinano il vivere civile.

"Grief & beauty" è la seconda parte di una trilogia dedicata al racconto della vita privata e inaugurata nel 2020 con lo spettacolo "Familie" (in scena sabato alle 19,30; replica domenica 9 ottobre 16,30). La data pratese è l’unica in Toscana e la seconda delle tre rappresentazioni in Italia: lo spettacolo arriva in città dopo la prima nazionale al teatro Argentina, a Roma. Prossima tappa è al teatro Nazionale di Genova. Rau scava nell’intimità dell’ascolto e della condivisione tra esseri umani e riflette su uno dei temi cardine della storia dell’umanità: il lutto. Quattro attrici e attori accompagnano chi ha deciso di scegliere l’eutanasia e condividono la propria esperienza di lutto e memoria, addio e rinascita, amore, arte e nostalgia, interrogandosi sul senso dei rapporti familiari e della vita stessa. La scena fotografa un appartamento e la stanza che ospita il capezzale di qualcuno che sta morendo. Qui gli interpreti sperimentano due sensazioni mai definibili: il dolore e la bellezza, "Grief and beauty", appunto. Il lavoro affonda su domande chiave dell’esistenza di tutti e ciascuno: come ci confrontiamo con la morte? Come vivere l’addio e il compianto? Cos’è per noi la fine? Come possiamo soffrire e scomparire? E come rappresentare tutto ciò sulla scena? Si tratta di affrontare la questione dell’addio, ma anche della memoria, della solidarietà, della condivisione, della storia vissuta da chi resta. Come negli altri suoi lavori, in "Grief & beauty" Rau forza i limiti della drammaturgia e tende al limite di ciò che può essere rappresentato sulla scena fotografando la vita stessa, fatta di piccole cose, di gesti minimali, di parole che evocano la ricchezza e la banalità di ogni giorno. Nella prima parte di "The Trilogy of Private Life - Family" (2020), il regista ha usato il suicidio collettivo di una famiglia per mostrare la società occidentale sull’orlo del baratro. Lo spettacolo è in olandese e inglese, con sopratitoli in italiano. Il testo è di Milo Rau & Ensemble con Arne De Tremerie Anne Deylgat, Princess Isatu Hassan Bangura, Gustaaf Smans, Johanna B. La produzione è di NTGent in coproduzione con Tandem Sceène Nationale Arras–Douai, Künstlerhaus Mousonturm Frankfurt, Romaeuropa Festival, Teatro Nazionale di Genova.

Sara Bessi