
L’operazione ’Mercato sommerso’ è stata condotta dalla Guardia di finanza di Prato
Oltre 3 milioni e 300mila articoli tessili (abiti e accessori) irregolari, per un valore commerciale che, se immesso sul mercato, avrebbe fruttato 2 milioni di euro. E’ il bilancio del maxi sequestro eseguito dalla Guardia di finanza di Prato durante un’imponente operazione ispettiva chiamata "Mercato sommerso" portata a termine nel distretto parallelo cinese. L’intervento ha portato alla luce una vasta rete di distribuzione illegale di prodotti tessili privi dei requisiti minimi previsti dalla legge in materia di etichettatura, tracciabilità, composizione dei materiali e indicazione d’origine.
Il blitz è stato condotto nel cuore del distretto tessile pratese, simbolo dell’eccellenza produttiva italiana. "Non sono semplici irregolarità formali – spiegano dalla Guardia di finanza pratese – ma di veri e propri schemi operativi fraudolenti, adottati per abbattere i costi, eludere i controlli e massimizzare profitti illeciti, a scapito della sicurezza dei consumatori e della legalità economica". L’assenza o incompletezza delle etichette, considerata da alcuni un dettaglio marginale, è in realtà uno dei segnali più evidenti della mancanza di trasparenza di tutta la filiera della produzione e delle materie prime. "L’etichetta è la carta d’identità del prodotto – sottolineano i militari – uno strumento essenziale per informare il cittadino che acquista tale prodotto, tutelare la salute pubblica e garantire la concorrenza leale". Il materiale sequestrato era destinato a finire sul mercato violando le norme che tutelano qualità e sicurezza dei prodotti. Le autorità fanno sapere che dietro alla mancata indicazione dell’importatore o della composizione del tessuto si nascondono spesso lavorazioni effettuate senza controlli igienici o qualitativi, anche in fasi critiche come la tintura, il finissaggio o la stiratura. L’operazione "Mercato sommerso" si inserisce in una più ampia strategia di presidio del territorio da parte della Guardia di finanza di Prato, in linea con le direttive del comando regionale Toscana.
"La legalità non è un ostacolo, ma un valore aggiunto – dicono le fiamme gialle pratesi – Chi viola sistematicamente le regole porta avanti un disegno fraudolento con gravi conseguenze per il tessuto produttivo sano". "Le tre operazioni portate a termine dalla Guardia di finanza di Prato – ha detto la deputata pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta – sono la prova tangibile che un cambio di passo, necessario da tempo, è stato reso possibile non solo grazie all’impegno delle forze dell’ordine ma anche grazie a norme specifiche, volute dal governo Meloni, per il contrasto dell’illegalità economica e dell’evasione fiscale. Prima fra tutte la normativa contro le aziende fantasma".
R. P.