Maratona di tango: "Idea per i miei 60 anni. E tutti i fondi vanno ai centri antiviolenza"

Il compleanno speciale di Alessandro Francini, tra i più noti dj nel panorama tanghero. Domenica l’evento con 400 ballerini da tutta la Toscana. "Il ricavato andrà interamente a La Nara e Artemisia" .

Si muoveranno, domenica, le scarpette rosse (e di molti altri colori) sulle note del tango argentino, a disegnare, sulla bella pista dell’Auditorium di Scandicci, l’ocho, il passo base del ballo che nel 2009 è stato dichiarato patrimonio Unesco. L’ocho, l’otto, guarda a caso, il simbolo dell’infinito. Di certo infinitamente forte vuole essere il messaggio che le centinaia di ballerini pronti a scendere in pista vogliono lanciare: è un grido contro la violenza sulle donne. Se l’evento già di per sé è speciale, la sua genesi lo è forse ancora di più. "Il Sogno", questo il nome della maratona di tango di Scandicci (si parte alle 17 e poi avanti fino a mezzanotte) è il sogno di Alessandro Francini, fiorentino d’origine, residente a Prato da molti anni, musicalizador (dj, per intenderci) tra i più famosi nel panorama tanghero. Voleva pensare a un regalo speciale per i suoi 60 anni. E ci è riuscito. Una maratona di tango per raccogliere fondi da devolvere interamente ai centri antiviolenza La Nara di Prato ed Artemisia di Firenze. Le due associazioni, domenica, saranno presenti con le responsabili Francesca Ranaldi per La Nara e Elena Baragli per Artemisia.

"All’inizio era solo una festa per i miei 60 anni, volevo fare qualcosa di speciale", racconta Francini, responsabile del personale in un’azienda del settore della moda e del lusso a Scandicci e nel resto del tempo su e giù per lo Stivale, ad accompagnare i ballerini sulle note dei grandissimi del tango. Manager di giorno, musicalizador di notte. Ma è solo l’inizio della storia. "Invece di regalarmi qualcosa di importante per i 60 anni, ho pensato di mettere quel budget a disposizione degli altri, utilizzando il tango per fare qualcosa di bello. Ho telefonato a tutte le associazioni con cui in questi anni ho lavorato per capire cosa ne pensavano. Ho percepito subito un grande entusiasmo. La risposta è stata magnifica", sorride Francini.

Sarà lui a coprire interamente le spese organizzative dell’evento a cui parteciperanno 37 associazioni di maestri di tango o organizzatori di milonghe e 400 ballerini da tutta la Toscana e anche più in là. "In questo modo – spiega – l’intero ricavato potrà andare ai due centri antiviolenza La Nara e Artemisia. I proventi saranno destinati all’acquisto di beni per i bambini delle donne maltrattate". Fondamentale, per l’organizzazione dell’evento, è stata la collaborazione con le scuole "Liberandotango" di Giorgio Giorgi e Daniela Conte, i maestri che sono l’anima della Milonga Blu a Firenze e che in questi mesi si sono mossi con diverse iniziative proprio su questo tema, e di alcuni sponsor che sosterranno la speciale maratona di tango, patrocinata anche dal Comune di Scandicci. In pista 400 ballerini, più una cinquantina di persone dello staff, sette dj pronti (gratuitamente) ad alternarsi durante la maratona di tango. Quindici euro il costo del biglietto d’ingresso. Tutti esauriti. Perché sì c’è voglia di tango. Ma ancora di più ce n’è se ‘in ballo’ c’è una battaglia importante come quella contro la violenza sulle donne. "Il Sogno – continua Francini – non è più solo un evento, ma un progetto. Non bisogna smettere di parlare di violenza contro le donne". Anche nelle milonghe? "Assolutamente".

Nato tra le classi lavoratrici di Montevideo e Buenos Aires all’inizio del XX secolo, i piedi piantati nelle acque argentate del Rio de la Plata, il tango è tradizione, poesia, canzone. E ha ‘codici’ precisi che parlano di rispetto ed educazione. E che iniziano quando la danza è ancora solo un’intenzione. Gli sguardi si cercano in un invito silenzioso (la mirada). Poi un leggero movimento delle testa (il cabeceo), da parte dell’uomo, per chiedere alla ballerina: "Ti va di ballare?". "Un metodo discreto ed educato per invitare la dama senza essere troppo invasivi e anche per evitare plateali rifiuti verbali. Nel tango argentino il rispetto per il proprio partner ma anche per tutte le persone che ballano nella milonga è fondamentale – spiega Francini – eppure c’è bisogno di parlare di violenza contro le donne anche nel tango. Organizzando questo evento sapevo che mi sarei fatto tanti amici, ma che potevo incontrare anche qualche persona che non la pensa come me. Il tango è una piccola società. E in alcuni uomini ho percepito totale indifferenza al tema. E invece questa può essere una sfida anche per le milonghe, affinché siano sempre più attente al rispetto della donna. Intanto un sassolino intanto lo abbiamo lanciato".

Maristella Carbonin