Logistica: parte l’operazione "City Gate" La piattaforma on line per tracciare la filiera

Interporto e Consorzio Detox lanciano la sperimentazione: trasporti ergonomici ed ecosostenibili per ridurre costi e inquinamento

L’obiettivo è ambizioso: abbassare i costi aziendali e tendere una mano all’ambiente. L’idea parte da un concetto semplice, che sta alla base del distretto, ossia la movimentazione delle merci. Chiunque girando in città si è imbattuto in furgoni e furgoncini utilizzati dalla singole imprese per trasportare tessuti, rocche e pezze da una parte all’altra. Ma nessuno finora ha mai pensato di organizzare in serie e condividere gli spostamenti così da abbassare i costi per le singole imprese e diminuire anche le emissioni inquinanti. Si chiama ’City Gate’ è il progetto che per i prossimi tre mesi coivolgerà alcune delle maggiori aziende della filiera promosso da Interporto Toscana in collaborazione con il Consorzio Detox, il LogisLab dell’Università di Firenze e Tesi Square.

Il progetto si pone l’obiettivo primario di rispondere a determinate domende: quanto costa movimentare le pezze? I furgoncini fra le varie aziende della filiera si spostano sempre a pieno carico? Qual è l’impatto sull’ambiente derivante dall’attività logistica delle imprese del distretto?. Un volta ottenute le risposte arriva la fase due che prevede la discesa su strada di un flotta di mezzi preferibilmente elettrici e ad impatto zero. Di fatto, nella prima fase si va a testare sul campo il percorso che fanno i semilavorati tessili passando fra lanifici, rifinizioni e tintorie collocate in un raggio totale di circa 55 chilometri. L’obiettivo è di tracciare ogni passaggio delle pezze, comprendere se i furgoncini effettuano viaggi semivuoti e soprattutto capire se i percorsi fra le varie aziende si sovrappongono. Questo sarà possibile tramite un portale realizzato da TesiSquare e modellato sulle esigenze del distretto. Ogni azienda caricherà sul portale gli spostamenti giornalieri dei furgoncini con a bordo le materie prime, dando conferma dell’inizio, delle tappe intermedie e della fine di ogni viaggio. Al termine dei tre mesi di sperimentazione tutti i dati saranno caricati su un portale, che fornirà statistiche e potenziali ottimizzazioni del servizio di trasporto. "Attraverso questo progetto l’Interporto assume un ruolo ancora più centrale nella logistica regionale – spiega il presidente Francesco Querci (foto in alto) -. E va a instaurare un rapporto sempre più solido con le aziende del distretto e dell’area metropolitana, con una progettualità che ben potrebbe adattarsi ad altri distretti o ad altre filiere. Al termine della prima fase pilota, alla luce dei risultati raggiunti, è previsto l’utilizzo di mezzi green per potere svolgere l’attività di consegna delle materie prime. ‘City Gate’ ha tutti i requisiti per potere intercettare i fondi del Recovery Fund".

Il progetto parte con la collaborazione di due lanifici Nova Fides e Marini Industrie, della Rifinizione Cambi, Rifinizione Alan e Fratelli Ciampolini. "Il Consorzio Detox è in prima linea sui temi della sostenibilità e il progetto City Gate rientra perfettamente negli obiettivi di tracciabilità del prodotto e di rispetto dell’ambiente tramite la riduzione delle sostanze inquinanti - spiega il presidente Andrea Cavicchi -. Un’azienda da sola non può farcela a organizzare un simile percorso di sperimentazione, e allora abbiamo pensato di allestire un sistema integrato di imprese, guidato dall’Interporto che continua a investire nello sviluppo del territorio. L’idea è quella di andare verso l’efficientamento della filiera, riducendo i costi, tracciando ogni fase della produzione e riducendo l’impatto ambientale". Un valore aggiunto per il distretto pratese impegnato non solo a ridurre le sostanze nocive dalle lavorazione e dai capi finiti, ma a creare un vero e proprio distretto ecologico, puntando sulla sostenibilità anche della logistica con la tracciabilità delle merci non solo nelle fasi di lavorazione ma anche di spostamento. Chiusa la prima fase di sperimentazione e raccolti i dati, si potrà passare allo step successivo: creare la ‘filiera zero’ e strizzare l’occhio al futuro.

Silvia Bini