L’influenza preme sull’ospedale "Un pratese su 4 con l’Australiana"

Nel ponte dell’Immacolata, dall’8 all’11 dicembre, si sono registrati in media 180 accessi al pronto soccorso. La direttrice Melani: "Il 25% aveva i sintomi del virus". Che continua a colpire forte i bambini: 90 accessi

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Un pratese su quattro, tra quelli che si sono rivolti al pronto soccorso del Santo Stefano nei giorni del lungo ponte dell’Immacolata, aveva sintomi respiratori, associabili alla sindrome influenzale. L’Australiana, dunque sta galoppando anche a Prato e dintorni, circolando in anticipo rispetto alla stagione e con una certa forza di contagio.

"Dall’8 all’11 dicembre – spiega infatti la direttrice dell’ospedale, Sara Melani – si sono registrati in media 180 accessi di pazienti al pronto soccorso adulti e in media oltre 90 a quello pediatrico. Il 25% dei pazienti presentava sintomi respiratori associabili a sindrome influenzale". Nessuna grande novità per quanto riguarda l’affluenza al pronto soccorso per i più grandi: i numeri sono pressapoco gli stessi di sempre, tanto da renderlo il più affollato dell’Asl Toscana centro. Fa più impressione, di contro, il numero dei bambini portati dai genitori al pronto soccorso pediatrico, come già emerso nei giorni scorsi, per l’affacciarsi di sintomi a carattere respiratorio. Per loro l’Australiana è un’influenza da record e sta colpendo soprattutto i più piccoli, dai 5 anni in giù. La scorsa settimana, come allora ha avuto modo segnalare il dottor Pier Luigi Vasarri, primario di pediatria al Santo Stefano, è stato registrato anche un picco "di 125 accessi al pronto soccorso pediatrico", l’unico a disposizione di tutta l’azienda sanitaria. Le patologie riscontrate sono principalmente forme influenzali con febbre e raffreddore, ma anche con gastroenteriti, bronchioliti, episodi di virus respiratorio sinciziale e parainfluenzali e qualche caso di Covid, ma in numero molto contenuto.

"Il sistema in questi giorni festivi di fatto ha tenuto", commenta la direttrice Melani. Un sistema che ha retto grazie all’impegno che tutto l’organico, ridotto nei numeri e nelle forze anche per le fughe di molti professionisti, fenomeno ormai (purtroppo) riscontrabile in tutti i pronto soccorso d’Italia.

Ci sarà, allora, un piano di emergenza per il clou delle festività natalizie, quando anche il personale sanitario potrà usufruire delle ferie, e quando è assai probabile che il numero di accessi aumenti? Per la direzione aziendale, al momento "la situazione è stabile" sul fronte dell’organico a disposizione del pronto soccorso.

Se l’influenza cresce, i casi di Covid registrati nei giorni del ponte non sono in quantità allarmante. "La media dei pazienti Covid in pronto soccorso è stata di cinque – prosegue la direttrice Melani – Con gli attuali posti letto Covid in ospedale siamo in equilibrio e al momento non prevediamo alcun tipo di implementazioni".

Infine, anche il famoso metodo Prato, Ama-Area medica di ammissione, cioé i letti in cui i pazienti già trattati dai medici dell’emergenza vengono presi in carico dai colleghi internisti, ha contribuito ad evitare un sovraffollamento del reparto di emergenza urgenza: "I passaggi di pazienti da Ama sono stati 24 al giorno".

Sara Bessi