
Il sostituto procuratore, Laura Canovai (terza da destra), pratese, durante l’incontro promosso dal Comitato Pari Opportunità Ordine dei Commercialisti
"In tutta sincerità, durante il mio percorso in magistratura non ho percepito alcuna differenziazione nell’essere donna, nemmeno quando da giovani si è magari più vulnerabili. Penso forse che le difficoltà aggiuntive per una donna non siano tanto nell’approccio con i colleghi, con il foro o con i vari interlocutori nella giustizia, quanto nel coordinare l’attività lavorativa con gli impegni extra-lavorativi. Ecco, questo può rappresentare un ostacolo di fatto".
Parola di Laura Canovai, sostituto procuratore del Tribunale di Prato. Era lei l’ospite di ieri dell’iniziativa "A colazione con..." svoltasi al Caffè 21, in cui ha avuto modo di raccontare la propria esperienza di magistrato. Un evento promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Commercialisti nell’ambito di un’iniziativa, avviata ormai tre anni fa, che ha l’obiettivo di valorizzare le storie di donne e giovani le cui esperienze professionali risultano particolarmente significative e meritevoli di essere un esempio.
Il sostituto Canovai ha svolto il ruolo di procuratore facente funzione dopo il pensionamento di Giuseppe Nicolosi e nel gennaio 2024, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha firmato una relazione che denunciava la grave carenza degli organici del palazzo di giustizia. Lo scorso novembre, con il procuratore Luca Tescaroli, ha partecipato, a Roma, all’audizione convocata dal Comitato mafie straniere della Commissione antimafia. Ma l’incontro di ieri ha rappresentato l’occasione per raccontare una storia di vita e fare il punto sull’evoluzione di una professione sempre più "rosa".
"I dati parlano di una superiorità, in termini numerici, delle donne-magistrato: numericamente parlando, la quota femminile supera ormai quella maschile, in un rapporto di 55-45% circa – ha detto – vent’anni fa una donna in un direttivo era una ’mosca bianca’, oggi c’è un graduale miglioramento sotto questo aspetto anche in Toscana, iniziando dalla prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano. La preminenza dei magistrati nei ruoli apicali è forse dovuta anche ad un dato storico, in quanto in caso di funzioni direttive diventa solitamente complicato per una donna coordinarle ad esempio con le esigenze familiari. Ma penso che si stia andando come detto verso una graduale inversione di tendenza, con il comitato pari opportunità chiamato ad adottare modalità per rimuovere eventuali ostacoli".
E Canovai ha infine fatto il punto anche sul "Codice Rosa", ossia le violenze di genere. "A livello di prevenzione, Prato è un territorio virtuoso in virtù della rete di collegamento fra magistratura ed organi di funzioni preventiva – ha concluso – abbiamo riscontrato un aumento delle segnalazioni, ma può tutto sommato essere un dato non negativo perché c’è una maggior emersione di episodi che una volta non venivano denunciati. E che consentono anche alla magistratura ed alle forze dell’ordine di intervenire in tempo, se non di prevenire".
Giovanni Fiorentino