
L’ufficialità dell’aumento della Tari nel comune di Prato del 6,7% ha subito suscitato malumori nelle categorie economiche. La prima a esprimere preoccupazione e disappunto per le ripercussioni sulle attività produttive è Confcommercio, che ricorda come questi aumenti di tariffa si vadano a inserire in un periodo di rincari per le imprese. E non è un caso che a intervenire sia un’associazione di categoria, visto che la stangata maggiore peserà proprio sulle attività economiche. Se le utenze domestiche se la caveranno con un aumento in media del 2,9%, quelle non domestiche dovranno fare i conti con rincari fino al 7%.
"Sulle spalle delle aziende gravano, ancora una volta, i costi delle inefficienze legate alla gestione dei rifiuti, unite ad una morosità che incide in maniera estremamente rilevante: così si determina una tariffa che equivale ad una stangata – attacca Confcommercio –. L’unico modo per uscirne resta quello di investire per colmare la carenza impiantistica". Come raccontato dagli addetti ai lavori nel tentativo di spiegare i motivi dell’aumento dei costi del servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti, passato dai 45,1 milioni del 2022 ai 48,1 milioni di euro di quest’anno, il nodo principale resta quello della carenza impiantistica. E la stessa Confcommercio punta il dito sullo stallo nella realizzazione di nuove strutture dedicate ai rifiuti. "Dopo la lunga stagione dei rincari, dal prezzo dell’energia al costo delle materie prime, le nostre aziende stanno faticosamente risalendo la china – aggiunge l’associazione di categoria -. Adesso arriva però un’altra batosta, direttamente dal gestore Alia. Così sulle piccole e medie imprese, che con il loro lavoro ossigenano l’economia del territorio, grava una nuova scure. L’alta soglia di evasione, inquadrata tra il 30% e il 35%, crea un mix difficilmente risolvibile. Le agevolazioni ambientali e sociali possono certamente attutire il problema, ma non lo risolvono". Nel proprio intervento Confcommercio introduce quindi un ulteriore tema: quello della maxi evasione delle bollette Tari. Mancati pagamenti che si traducono in prima battuta in quasi 12 milioni di euro di evasione. Una cifra gigantesca, che deve essere ripianata dalle casse pubbliche. "Lo smaltimento dei rifiuti – conclude Confcommercio – genera valore in tutti quei contesti dotati di strutture proprie e performanti. È un orizzonte verso il quale dobbiamo dirigerci per non rimanere in balìa delle oscillazioni della tariffa. È del resto evidente come, depauperando le casse delle aziende per fare fronte ai maggiori costi, si impoverisca a cascata tutto il territorio".