La sfida: Prato capitale cultura

Il candidato Targettopoli propone di candidare Prato come capitale europea della cultura nel 2033, per valorizzare il patrimonio artistico e affrontare i problemi della città, come l'illegalità e la sicurezza. Critica la riconferma del direttore del Metastasio.

Fra i punti principali del programma di Targettopoli c’è candidare Prato come capitale europea della cultura, che nel 2033 toccherà all’Italia. "E’ un’enorme opportunità – dice Targetti –, non solo per valorizzare il nostro patrimionio artistico e culturale, ma per costruire un’immagine diversa e più giusta della città, per le positive ricadute sull’economia e il turismo. E’ anche l’opportunità di affrontare i problemi che da decenni Prato si porta dietro e che non è mai riuscita a risolvere: l’illegalità del distretto, la sicurezza, l’esigenza di costruire un nuovo tessuto multiculturale, di implementare un sistema economico basato su un approccio circolare. E’ un percorso bellissimo da fare, con le giuste competenze, le necessarie visioni e concretezza. Perché non bastano gli asterischi per cambiare una città, non servono i libri dei sogni...". Tra le altre proposte, quella di valutare l’efficacia dell’operato di chi sta ai vertici delle istituzioni culturali. "E’ necessario che lavorino anche alla costruzione dell’identità cittadina, come fanno ad esempio Camerata, Museo del Tessuto e Politeama – aggiunge –. Una cosa non mi è piaciuta: il Metastasio ha appena ri-nominato il suo direttore Massimiliano Civica per altri tre anni. Non è una questione di nomi, ma di garbo istituzionale, chiunque sarà il prossimo sindaco".