SILVIA BINI
Cronaca

La lite drammatica nella movida. L’aggressore si costituisce: "È stata una reazione di difesa"

Il 17enne , accusato di tentato omicidio, è sotto choc per l’accaduto. Studente del Marconi viene descritto come "un ragazzo bravo con una buona media di voti. Non ha mai dato problemi".

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Appena si è reso conto della gravità della situazione e di quello che era successo dopo quella lite con il 18enne di Campi Bisenzio, Giulio Tarducci, finito in coma farmacologico a Careggi dopo essere stato colpito al volto con un pugno, si è rivolto ad un avvocato, Viola Assirelli, per andare a costituirsi in Procura. Così il 17enne italiano, che sabato scorso alle 23 ha aggredito con un pugno il coetaneo in piazzetta Buonamici, non ha avuto alcun dubbio di rivolgersi agli investigatori, dopo aver raccontato tutto ai genitori ed essersi confrontato con i compagni di scuola, per ammettere le sue responsabilità e per chiarire la sua posizione in merito all’episodio. Il suo nome è emerso anche dopo che la vittima, pur essendo ancora in terapia intensiva a Careggi, è migliorata tanto da poter parlare con il procuratore Tescaroli ed indicare l’aggressore.

La Procura procede per tentato omicidio a carico del 17enne. Il giovane studente del Marconi ha reso spontanee dichiarazioni, affiancato dall’avvocato Assirelli, fornendo la sua versione dei fatti. Il ragazzo ha detto che non si trattava di un’aggressione, ma di un tentativo di difesa, perché l’altro giovane, in stato di agitazione, lo avrebbe provocato e minacciato. Il pugno, che avrebbe sferrato a mani nude senza il supporto di un tirapugni, sarebbe stata una reazione all’atteggiamento del 18enne.

Il ragazzo, dopo l’episodio si sarebbe allontanato perché non si era reso conto della gravità della dinamica e perché c’erano tante persone ed amici. Secondo quanto avrebbe detto il 17enne, i due non si conoscevano personalmente, ma si vedevano sempre in centro, nel flusso della movida pratese.

"Il ragazzo continua ad andare a scuola ma sia lui che i genitori sono in uno stato di forte ansia e choc per questa situazione, di cui è stata compresa la gravità qualche giorno dopo il fatto", dice l’avvocato Assirelli.

Intanto sul fronte delle indagini, la Procura di Prato, vista la minore età di colui che ha sferrato il pugno al volto del maggiorenne, ha avviato il coordinamento con la Procura dei Minorenni di Firenze, competente a proseguire le indagini.

Sabato sera, Tarducci, che dopo il colpo al volto è caduto a terra battendo la testa contro gli scalini del Giardino Buonamici, è stato soccorso e portato in ospedale, prima a Prato, poi a Careggi dove è stato operato alla testa per un ematoma cerebrale. Al suo risveglio il nome indicato agli investigatori come suo aggressore è coinciso con quello del ragazzino che si è presentato spontaneamente per costituirsi. Il movente della lite sfociata in un gesto di violenza è al vaglio della Procura: tra le ipotesi la cessione di droghe, ma su questo fronte gli inquirenti non si sbottonano, e sembrerebbe pure che l’incontro tra i due non fosse del tutto casuale, ma frutto di un appuntamento.

Con Tarducci, sabato sera, c’erano la fidanzata, 17 anni, e una sua amica. Inoltre avrebbero assistito alla scena una donna e un uomo: testimoni che avrebbero reso delle informazioni a caldo. Un aiuto per fare maggiore chiarezza potrebbe arrivare anche dal controllo dei filmati delle telecamere di videosorveglianza.

Come detto, l’aggressore è uno studente dell’istituto Marconi, italiano, descritto dalla scuola come "un ragazzo bravo con una buona media di voti che a giugno gli consentirà di essere promosso, un giovane educato, che non ha mai dato problemi", tanto da lasciare scioccata l’intera comunità scolastica. "La violenza non è mai tollerabile" è il monito che accompagna ogni riflessione nel polo di via Galcianese su quanto accaduto sabato sera in centro. Ma non basta stigmatizzare: serve capire, intervenire, prevenire.

Sara Bessi