REDAZIONE PRATO

La Camerata fa il bis, al Politeama due giorni di grande musica

Questa sera alle 21.15 vorrà essere al Politeama Pratese in quella che il maestro della Camerata Jonathan Webb ha chiamato “Prova con la città”

La Camerata

Prato, 11 maggio 2016 - Chi questa sera alle 21.15 vorrà essere al Politeama Pratese in quella che il maestro della Camerata Jonathan Webb ha chiamato “Prova con la città” (la partecipazione è aperta), si troverà nella stessa condizione (e suggestione) che vissero gli abitanti della piccola comunità di Aldeburgh riuniti nella chiesa di Orford il 18 giugno del 1958, quando per la prima volta si rappresentò “Noye’s Fludde” di Benjamin Britten , compositore inglese nato e cresciuto proprio ad Aldeburgh nel Suffolk.

Questa sera, al Politeama, in un clima “tipycal english”, il pubblico è lì per imparare sotto la guida del maestro Webb a cantare gli inni dell’ “Arca di Noè” che sarà rappresentata il 26 e il 28 giugno nella chiesa di San Domenico. Come in uno specchio, gli adulti del “Coro della Congregazione” intrecciano un dialogo con il mondo originario e biblico, con gli animali dell’arca interpretati da bambini. Una prova generale aperta al pubblico, quindi, aperta a tutti e a ingresso libero.

Stasera, a dar mano al direttore Webb ci sarà il maestro Elia Orlando con “Euphonios” (che fornisce tra l’altro le voci soliste, interpreti della “famiglia Noè”), la giovane compagine corale, ultimo fenomeno musicale nato in città. Tutto è previsto dalla partitura: il pubblico degli adulti diventa la “Congregation”, in quest’opera scritta per bambini, eseguita e dedicata a chi mantiene ancora la freschezza dell’infanzia. E secondo il maestro Webb, timoniere di quest’arca, anche il concerto di domani che chiude la bella stagione 2016 della Camerata al Politeama, ha una relazione con l’epilogo britteniano in San Domenico: è un viaggio “insieme” con la città; ma è anche un abbraccio con la natura , e “il diluvio prelude a una rinascita, la primavera è anche un senso della fine, e la notte d’estate ci fa aspettare l’alba”. Il maestro si riferisce alle suggestioni del programma della serata conclusiva che ha come tema proprio quella aspirazione alla rinascita: Delius con “Ascoltando il primo cuculo in primavera” e “Notte d’estate sul fiume”. Britten: “Quattro canzoni francesi”; Ravel: “Ma mère l’Oye” e “Le notti d’estate” di Berlioz.