SILVIA BINI
Cronaca

Keynes, troppi iscritti: "La Provincia è cieca"

Troppi iscritti e nessuna soluzione dalla Provincia. All’Istituto Gramsci-Keynes le iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026 si sono chiuse da mesi....

Tommaso Cocci è il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Adesso solleva la questione della scuola Keynes

Tommaso Cocci è il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Adesso solleva la questione della scuola Keynes

Troppi iscritti e nessuna soluzione dalla Provincia. All’Istituto Gramsci-Keynes le iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026 si sono chiuse da mesi. Le famiglie hanno fatto una scelta consapevole, fidandosi della qualità dell’offerta formativa e del prestigio dell’istituto. Eppure, a oggi, nessuno è in grado di dire se tutti gli studenti iscritti avranno un’aula dove cominciare l’anno. Secondo le stime della scuola, a settembre mancheranno almeno 9 aule didattiche. Non si tratta di un’emergenza improvvisa, ma di una criticità prevedibile, più volte segnalata e ignorata. A riportare la questione al centro dell’attenzione è stato il Movimento Studentesco di Gioventù Nazionale di Prato, che ha sollevato un tema concreto e urgente: come può una scuola che cresce da anni essere ancora oggi senza una risposta strutturale?

Il consigliere provinciale Tommaso Cocci, raccogliendo la segnalazione e approfondendo la questione, lancia un appello chiaro: "Ci sono quasi 2.000 studenti in questo istituto. È una realtà che forma, che funziona, che chiede solo di essere messa nelle condizioni di lavorare. Ma serve programmazione, non silenzio. È maggio, e ancora non sappiamo dove siederanno decine di ragazzi. È inaccettabile".

La situazione evidenzia una mancanza di coordinamento istituzionale, ma anche di coraggio decisionale. La crescita dell’istituto – con l’aumento costante delle iscrizioni – è stata gestita senza visione, lasciando alla scuola il peso dell’adattamento. A oggi, manca una vera risposta su spazi, aule, personale tecnico e strutture sportive. "Non è la scuola ad essere impreparata. È chi dovrebbe sostenerla - aggiunge Cocci -. Fratelli d’Italia continuerà a sollecitare, a vigilare e a intervenire. Il diritto allo studio non si garantisce con parole, ma con soluzioni".