
In 1850 verso la maturità C’è il rebus commissioni
È iniziato il conto alla rovescia per la maturità 2023. Mancano quindi appena due settimane alla prima prova d’esame, che quest’anno impegnerà 1850 studenti chiamati ad affrontare l’esame di Stato tradizionale. Con le prove di maturità 2023 - dopo quelle dello scorso anno che già avevano visto il ripristino degli esami scritti - continua infatti il progressivo ritorno alla normalità. La prima prova - uguale per tutti, in tutta Italia - inizierà alle 8.30 del 21 giugno ed è quella di italiano: a scelta tra 7 tracce di ambito artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. La seconda prova varia in base all’indirizzo di studi, ma quest’anno è comunque definita a livello nazionale, mentre l’anno scorso le tracce erano elaborate dalle singole commissioni d’esame. Dopo le prove scritte, gli studenti affronteranno un colloquio orale, in chiave interdisciplinare. Tra gli studenti e su internet è già iniziato il toto-tema: vanno per la maggiore il 160° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio; i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni e i 100 anni dalla pubblicazione de La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Ma come è noto le previsioni non sono (quasi) mai azzeccate quindi meglio affidarsi a libri, programmi e ripassare quanto più possibile. Anche perché secondo l’indagine realizzata da Openpolis sulla base dei dati Invalsi due anni di scuola a distanza dovuta alla pandemia - ammesso e non concesso che quella sia l’unica ragione - continuano non solo a farsi sentire ma a produrre conseguenze sempre più pesanti nel tempo: il livello complessivo di preparazione è sempre più basso tanto che la quota di giovani che arriva alla fine delle superiori con competenze "almeno adeguate" tocca a malapena il 52%. Nel 2019 erano il 64%.
Gli studenti sono in fermento e le scuole pure: "Si stanno formando le commissioni ci sono state alcune rinunce quindi andranno trovati i sostituti", conferma la dirigente del Livi-Brunelleschi, Mariagrazia Ciambellotti. Proprio dal Livi quest’anno usciranno i primi diplomati al liceo linguistico in lingua cinese. E a sorpresa ad aver scelto il linguistico con indirizzo cinese sono stati soprattutto ragazzi italiani che hanno visto nella conoscenza della lingua orientale una opportunità spendibile nel mondo del lavoro.
"Non ci sono stati grandi problemi con la nomina dei presidenti", aggiunge il dirigente del Marconi, Paolo Cipriani. "In altre province so che hanno molte difficoltà a trovare presidenti". Le prossime due settimane si annunciano calde: "Siamo a lavoro per definire la composizione di tutte le commissioni di esame compresa la nomina dei presidenti. La situazione è sotto controllo, si sono verificati alcuni problemi legati a rinunce di docenti, che comunque stiamo risolvendo", commenta Nicola Neri Serneri, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale. Le scuole stanno decidendo come meglio disporre i maturandi anche alla luce del caldo che potrebbe esplodere il 21 giugno: al Livi saranno nei corridoi e nella sala professori dotata di aria condizionata, in corridoio al Marconi, nelle classi al Gramsci-Keynes. La macchina si è messa in moto inizia il countdown.
Silvia Bini