
Il Pd lancia il piano per la casa: "In cinque anni 400 nuovi alloggi"
A Prato suona un campanello d’allarme chiamato casa. Non squillerà subito, ma nel 2025, quando si dovrebbero vedere gli effetti della scure governativa sul fondo affitti. Per quest’anno la giunta Biffoni ci ha messo una pezza ed è il vicesindaco uscente Simone Faggi a ricordarlo. "Un provvedimento scellerato. Il diritto alla casa è una priorità e per questo negli ultimi due anni abbiamo fatto uno sforzo importante per sostenere le famiglie che non si possono permettere i prezzi sul mercato. Per tenere in piedi il fondo affitti, il Comune ha aumentato le risorse di 675mila euro arrivando a oltre 943mila euro nel 2023. Anche la Regione ha dato una mano aumentando il contributo di 21mila euro. Il piatto comunque piange perché, se nel 2022 il fondo ammontava a un milione e 145mila euro, nel 2023 si viaggia nell’ordine del milione". Secondo Faggi gli effetti si vedranno sulla graduatoria del 2025: "Sarà irrealistico trovare le risorse che c’erano nel 2022. Le famiglie usufruiscono di un contributo di 2.500 euro l’anno, una piccola quattordicesima che permette loro di pagare il canone di affitto".
E’ per questo che ieri il Pd ha lanciato il piano casa che fa parte del programma elettorale di Ilaria Bugetti e punta a dare una risposta al disagio abitativo con 400 alloggi in cinque anni: 100 appartamenti saranno ricavati da case vuote di edilizia popolare, 50 saranno nuove case popolari, 150 in social housing e altri 100 in social housing convenzionato. Affiancata da Faggi e dal segretario del Pd Marco Biagioni, la candidata sindaca del centrosinistra ha assicurato il suo impegno in un luogo non casuale: ai piedi della palazzina di via di Gello, dove finalmente sono a buon punto i lavori per realizzare 22 alloggi a canone calmierato in consegna per settembre: la scelta degli assegnatari sarà gestita dal Fondo housing toscano in base all’Isee.
"Un piano casa ambizioso ma concretamente realizzabile, che si sostiene con i fondi regionali del cohousing sociale – fa sapere Bugetti – e con un’attenzione al riutilizzo del patrimonio esistente in modo da evitare un eccessivo consumo di suolo. Allo stesso tempo faccio un appello trasversale a tutti i parlamentari di ogni colore per il ripristino del fondo affitti: la scelta lungimirante di utilizzare i proventi della Multiutility per rifinanziarlo non basterà". Sul fronte case popolari, sono stati esauriti i primi 100 posti nella graduatoria pubblica e nel 2025 sarà data una risposta con altri 100 appartamenti in housing sociale. A giugno dovrebbero sbloccarsi i finanziamenti ministeriali per via della Fonderia con 12 nuovi appartamenti, mentre in piazza del Collegio si vuole realizzare uno studentato nell’ex hospice ed ex Rosa Giorgi. "Così si favorisce il diritto allo studio e la presenza di studenti non residenti – fa notare Biagioni – Vogliamo una vera filiera dell’abitare".
Maria Lardara