Il Pd a Prato torna il primo partito. Ma FdI resta sopra il 30% dei voti. Forza Italia è davanti alla Lega

Il M5S al 7% perde terreno, Verdi e sinistra al 6%. Stati Uniti d’Europa oltre il 4%, Calenda sotto il 3%

Il Pd a Prato è di nuovo il primo partito con il 32.5% dopo la débacle delle ultime politiche, ma anche Fratelli d’Italia avanza rispetto all’exploit di due anni fa e tallona gli avversari con il il 30.9%. Tra i due principali partiti un migliaio di voti di scarto. Ecco il verdetto delle urne per le europee con 158 sezioni scrutinate su 179, alle due della notte. La classifica provvisoria vede al terzo posto praticamente appaiati al 7% il Movimento 5 Stelle che aveva il 10% due anni fa e Forza Italia, che invece è in ripresa. C’è poi Alleanza Verdi e Sinistra che strappa un buon 6.3%, due punti in più di due anni fa, e supera la Lega col 5.5%, in picchiata rispetto al 34% di cinque anni fa e in calo anche sulle utlime politiche. Stati Uniti d’Europa (Italia Viva e +Europa) segue con il 4.3%, Azione non arriva al 3%, Pace terra dignità supera il 2%, gli altri partiti sono tutti sotto l’1%. Infine, le bianche e le nulle sommate sono oltre quota 3.300.

Il dato provinciale come si evince dalla tabella in alto, si discosta di poco da queste cifre. Ma torniamo a Prato, dove si gioca la sfida più importante. Le elezioni sono diverse, ma sommando le percentuali parziali dei vari partiti (esclusa +Europa che non si può valutare), il centrosinistra di Ilaria Bugetti sarebbe al tra il 45 e il 46%, il centrodestra di Gianni Cenni tra il 43 e il 44%. Il condizionale però è d’obbligo, visto che i precedenti dimostrano che tra europee e comunali non è detto ci siano risultati sovrapponibili, anche se il voto avviene nello stesso giorno.

Cinque anni fa la Lega era nel momento di gloria: 30.509 voti in città, oltre 1200 in più del Pd, e appunto il 34%. Ma nel 2019 il boom del Carroccio alle amministrative non ci fu: per Daniele Spada quasi 11mila voti in meno dalla Lega, solo in parte compensati dalla sua lista civica, che non superò quota 3.500. Andarono diversamente le cose per il Pd: 29.300 voti alle europee e il 32.64% (in linea con il risultato di ieri) e 27.400 voti alle amministrative (il 31.71%), ma con quasi 10mila voti portati in dote a Biffoni dalle sue due liste civiche. Il primo turno si chiuse con 10.806 consensi di vantaggio per il sindaco uscente, il ballottaggio con la vittoria 56.12% a 43.88%. Cinque anni fa era tutto diverso anche per Fratelli d’Italia, che non arrivava a 5mila voti, il 5.54%.

Il dato più recente è però quello delle politiche 2022, con FdI, primo partito al 27.74%, quattro punti in meno rispetto a ieri. Il Pd in meno di due anni è invece cresciuto di oltre sei punti (aveva solo il 25,91%, il peggior risultato della sua storia). Il M5S era terzo con il 10.5% e quindi perde tre punti percentuali. Difficili i confronti per Azione e Italia Viva, che alle europee corrono separati e alle amministrative sostengono Daneri: due anni fa insieme erano al 10.29%, mentre la prima oggi non arriva al 3% e la seconda supera il 4% con il contributo di +Europa che non si può valutare (tanto meno in chiave amministrativa: il sostegno ufficiale è per Bugetti, ma diversi i sostenitori schierati con Targetti.

Infine, vista la grande attesa per i risultati delle amministrative - lo scrutinio inizierà oggi alle 14 -, un salto al 2009, quando al primo turno Massimo Carlesi del Pd era in vantaggio di 2.500 voti,ma fu sconfitto al ballottaggio da Roberto Cenni candidato del centrodestra per 1595. In quel caso al primo turno il Pd conquistò 38.181 voti alle europee e 38.700 alle comunali, il Pdl (Forza Italia e An) ne prese rispettivamente 35.426 e 31.505. Senza storia l’esito delle amministrative 2014: il Pd di Renzi alle europee portò a casa il 57%, Biffoni vinse con il 58.2% al primo turno. Sono vecchie cifre, ma il dado è tratto e questa sera si saprà quali numeri ha portato per il futuro della città.

an. be.