
Il meccanotessile riparte da Milano Sorpresa Itma: affari e tanti clienti
Sono stati siglati anche dei contratti negli stand di Itma, la fiera internazionale del meccanotessile, che si è chiusa ieri a Milano. Un segnale, questo, che viene interpretato dalle aziende pratesi presenti alla mostra dalla cadenza quadriennale come più che buono e di buon auspicio per il futuro. Così le buone aspettative della vigilia non sono andate deluse: infatti, le 19 aziende del settore presenti in fiera - cui si sommano ulteriori 18 espositori con attività collegate in vario modo al meccanotessile - hanno destato forte interesse nei visitatori, tanto da trovarsi con gli stand ’assediati’ da potenziali acquirenti.
"C’è stato un incontro ottimale di domanda e di offerta: la clientela che è venuta a Itma si è dimostrata particolarmente interessata a soluzioni tecnologicamente avanzate e attenta alla qualità delle macchine, quindi con un approccio del tutto in linea con quanto proponiamo noi aziende pratesi - commenta Massimo Becheri, coordinatore del gruppo Meccanotessile della sezione Metalmeccanica di Confindustria Toscana Nord - Ogni azienda ha i propri punti di forza, impossibile individuare una linea comune se non nella propensione condivisa da tutti all’attenzione, sempre aggiornata e puntuale, per l’innovazione e la sostenibilità. Salutiamo Milano con soddisfazione, in attesa di Itma 2027 ad Hannover".
Tra le voci dal distretto abbiamo raccolto quella di Sara Dell’Orco, il cui stand è stato preso d’assalto da molti clienti e visitatori attirando l’attenzione per il discorso del riciclo e della sostenibilità. "I clienti provengono da tutte le parti del mondo e abbiamo avuto una forte affluenza di visitatori - spiega - che hanno mostrato di avere le idee molto chiare su quello che stanno cercando. Il nostro stand ha attirato per via delle macchine per il riciclare i prodotti tessili nel segno della sostenibilità". Anche Dell’Orco definisce questa edizione di Itma
"sorprendente sia perché siamo riusciti a firmare dei contratti in fiera sia per il grande interesse suscitato dal tema della sostenibilità. Come azienda nei mesi scorsi abbiamo stretto un rapporto di collaborazione con il gruppo tedesco Dilo, costruttore di linee complete di agugliatura per tessuto non tessuto. Una sezione con la quale possiamo completare tutto il ciclo. Con le nostre macchine si può fare sfilacciatura tradizionale pratese e ottenere anche il cotone rigenerato al 100%".
Ottimismo allo stand di Proxima-Bigagli, azienda del distretto specialista nelle macchine da filatura cardata. "Siamo abbastanza contenti della risposta alla prima fiera importante dopo il covid, tenendo conto anche veniamo da un periodo in cui la guerra ha un po’ fermato la parte est dell’Europa - afferma il titolare di Proxima-Bigagli, l’ingegner Massimo Antonio Luchetti - L’affluenza è stata alta: molti clienti hanno intenzione di ammodernare le macchine o di fare nuovi impianti. A livello di ordini siamo contenti perché ne abbiamo fino a metà del 2024". Anche allo stand di Proxima-Bigagli si è concretizzata la stipula di un contratto "ma finché non si vede l’anticipo non ci credo", sottolinea Luchetti. Ad Itma sono arrivati clienti da ogni angolo del pianeta "fuorché la Cina, ancora ferma". La Proxima-Bigagli ha il core business nella costruzione di filatoi intermittenti ad alto livello di sostenibilità, esportati in tutto il mondo (Nuova Zelanda, Cina, Mongolia, Sud America, Europa, Turchia). "E gli indiani? Vengono chiedono, ma si impauriscono del prezzo". Il personale? Come si sa nel meccanotessile c’è una gran fame di competenze: "Noi cerchiamo un ingegnere meccanico da due anni, senza alcun successo", dicono dalla Proxima-Bigagli.
Sara Bessi