Il distretto ferito conta i danni. Fango ovunque, merce distrutta: "Ma ora si lavora per ripartire"

Situazione drammatica alla Cartaia di Gamberame. Fartex: l’acqua ha raggiunto i due metri. Conti di Bottega Italiana: "Una gora interrata è esplosa come una bomba. Abbiamo perso tutto".

Il distretto ferito conta i danni. Fango ovunque, merce distrutta: "Ma ora si lavora per ripartire"

Il distretto ferito conta i danni. Fango ovunque, merce distrutta: "Ma ora si lavora per ripartire"

"Il fiume Bisenzio è diventato un tutt’uno con le tre aziende alla Cartaia: l’acqua ha raggiunto da mezzo metro fino a due metri di altezza nelle fabbriche e adesso il fango fa da padrona. Gli aiuti ci sono arrivati da Confindustria Toscana Nord e dal distretto Rotary e dal Rotaract". Una situazione drammatica alla Cartaia, zona Gamberame, per le ditte lungo la sponda del fiume oltre che per le abitazioni, fin’ora lasciate a se stesse. A raccontarla è un giovane imprenditore, il 25enne Filippo Giagnoni della Fartex, follatura e finissaggio. "Grazie all’aiuto di dipendenti e dei loro familiari, di amici e parenti siamo riusciti a spalare e a pulire metà dei 3.500 metri quadrati dell’azienda – dice – Sono venuti fin qui a dare una mano anche il presidente dei giovani di Confindustria Toscana Stefano Luccisano e Alessandro Scalise, presidente del gruppo dei giovani di Ctn che ha portato il suo mezzo pesante bobcat per spostare i cumuli di fango. In tanti hanno messo a disposizione altri mezzi pesanti come escavatori per togliere il fango: il vero problema sarà nei prossimi giorni quando si dovrà verificare quanto i macchinari finiti sott’acqua sono stati danneggiati".

Ciaran ha imposto un brusco stop alla produzione in corso: "Insieme ad altre aziende tessili ci siamo trovati d’accordo per fare una campagna di sensibilizzazione verso i brand – dice Giagnoni – mettendoli a conoscenza che la situazione è disastrosa, ma che vogliamo uscirne bene ed in fretta, più forti di prima".

La furia e la violenza del Bisenzio ha martoriato quella parte di Vallata. "Il ponticino che era stato risistemato da poco tempo è stato smantellato, le paratie laterali sono state divelte e non sappiamo quanto possa essere agibile al passaggio – prosegue – L’argine è stato dimezzato e chiediamo al Comune di ripristinarlo al più presto per evitare che venga erosa la parte adiacente alle case e alle aziende, oltre a risistemare il ponticino". Giagnoni segnala un altro problema di non poco conto e cioè che il tubo degli scarichi che collega la Briglia con la Cartaia è stato strappato. Ciò significa che gli scarichi vanno a finire direttamente nel fiume: "E’ un problema grosso da risolvere". Come pure cisterne, vasche e prodotti chimici sono stati trascinati via dall’impetuosità delle acque, "un rischio ecologico di cui tenere conto". L’esondazione, come mai vista, andando ad impattare contro il ponte "ha portato via anche l’allaccio del gas. Luce e corrente non ci sono ancora". Difficoltà non soltanto per le aziende, ma anche per le abitazioni private, che si sono trovate prigioniere di una montagna di terra e sassi, portati dal fiume "senza però che nessuno se ne occupi". Da Gida, intanto, fanno sapere che l’impianto è a disposizione e pronto a prendere fanghi in accordo con la protezione civile nei casi di emergenza.

A Vaiano non se la passa meglio Moreno Vignolini, vicepresidente di Confartigianato Imprese Prato, nella sua ritorcitura: "Siamo a spalare fango e acqua che hanno invaso l’azienda dalle 19,30 in poi di giovedì – racconta – Il Bisenzio è arrivato dalla parte posteriore mentre i rigurgiti delle fognature sono entrati dalla parte che affaccia sulla strada. Adesso, dopo non essersi mai fermati nell’operazione di ripulitura, stiamo facendo i controlli con l’elettricista sui macchinari ed i quadri elettrici. Dobbiamo attendere che tutto si asciughi". Guardare avanti non è facile se si ha negli occhi la distruzione imprevista causata dalla tempesta Ciaran.

"Quando pensiamo di poter ripartire? Certamente ci vorranno almeno un paio di settimane prima di poter riprendere a pieno – commenta con amarezza – C’è da dire che non era affatto il momento che succedesse un evento così: quel poco di lavoro che c’era andava fatto. Siamo messi male perché parlando con i clienti c’è chi capisce la situazione e chi no".

In via Rapezzi, sempre a Vaiano, Fabiana Conti di Bottega Italiana, che tratta commercio all’ingrosso di abbigliamento e accessori, si muove tra gli scatoloni della merce ormai non più recuperabile, intrisi di fango ed acqua. "E’ un disastro – esordisce Conti – In via Rapezzi sappiamo che esiste una gora interrata e tombata da molti anni: proprio questa è come ’esplosa’, quasi come fosse una bomba. Il risultato di questa tracimazione è la completa distruzione della merce: abbiamo perso praticamente tutto, non sappiamo ancora quello che riusciremo a recuperare. I danni sono sia nel magazzino che nei locali degli uffici". Bottega Italiana esiste come attività dal 2008 ma, ironia della sorte, "ci siamo trasferiti qui dal marzo 2022: una struttura completamente nuova che comprende magazzini e uffici".

Sara Bessi