Il Comune dice no ai residenti: marciapiedone e pensilina restano così

Secondo l’amministrazione il primo serve a garantire un percorso protetto a pedoni e biciclette

L’assetto di via Strozzi non si tocca. Sarebbe stata questa la risposta del Comune ai firmatari della petizione con oltre trecento firme promossa da residenti e commercianti del quartiere, se ieri si fosse tenuta la seduta della commissione comunale Mobilità. L’incontro con i rappresentanti dei firmatari della petizione è saltato su richiesta degli stessi promotori della raccolta firme, causa impedimenti covid, e rinviato alla prima settimana di settembre. Uffici tecnici e assessorati si erano comunque già preparati a rispondere ai punti della petizione, che difficilmente collimano con le idee dell’amministrazione comunale. Il tratto interessato dalla petizione è quello finale di via Strozzi, il più vicino al centro storico in direzione piazza Ciardi. Al centro delle proteste infatti ci sono il nuovo marciapiedone ciclabile e la maxi fermata dell’autobus proprio davanti al porticato commerciale. Per il Comune non si toccano né marciapiede né fermata del bus. Il primo perché serve a garantire un percorso protetto a pedoni e biciclette, evitando quindi che transitino dal centro della carreggiata, la pensilina così grande invece è stata studiata per essere pienamente accessibile a tutti. Di fatto, secondo gli uffici tecnici, una pensilina di simili dimensioni consente anche ai disabili di avere pieno accesso ai bus.

Una scelta contestata dai firmatari della petizione, in quanto una pensilina così grande va a sottrarre posti auto al quartiere. E a proposito di posteggi, questo era un altro tema centrale della petizione in via Strozzi. Una carenza che secondo commercianti e residenti favorisce la sosta selvaggia, la paralisi del traffico, la perdita di clienti e l’aumento dell’inquinamento acustico e ambientale sotto le case. Dai calcoli degli uffici del Comune, però, col nuovo assetto di via Strozzi "si sono persi al massimo due parcheggi". L’altro fronte caldo messo sul piatto dai firmatari della petizione è quello del degrado e dei rifiuti (tenuto conto che lo spaccio di droga non è diretta competenza dell’amministrazione comunale). Al centro delle proteste c’è in particolare un maxi condominio, dove Alia da anni sta cercando di riportare la situazione alla normalità, tenendo sotto controllo l’isola ecologica anche con l’intervento dell’amministratore del palazzo e degli ispettori ambientali che in zona hanno spesso elevato sanzioni per i conferimenti sbagliati.

Stefano De Biase