Il carabiniere di fronte al gip. Si avvale ma rilascia dichiarazioni: "Non c’è stata corruzione"

Turini non ha risposto alle domande del giudice nell’interrogatorio di garanzia ma ha preso le distanze rispetto ai presunti "scambi di favori". Depositata la testimonianza di Silli. Matteini Bresci sarà ascoltato giovedì.

Il carabiniere di fronte al gip. Si avvale ma rilascia dichiarazioni: "Non c’è stata corruzione"

Il carabiniere di fronte al gip. Si avvale ma rilascia dichiarazioni: "Non c’è stata corruzione"

Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche se ha chiesto di poter rilasciare delle dichiarazioni spontanee. "Non c’è stata corruzione". Sono le parole che ieri mattina Sergio Turini, tenente colonnello dei carabinieri e comandante della compagnia di Prato finito in carcere giovedì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Dda, ha detto al gip Anna Liguori nell’interrogatorio di garanzia. Turini, assistito dall’avvocato Giovanni Renna, ha scelto la strada del silenzio ma ha tenuto a sottolineare di non essere coinvolto in una vicenda di corruzione, come invece gli viene contestato dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, e dai pm Gestri, Boscagli e Petrocchi. "Nessuno scambio di favori" con l’imprenditore e l’investigatore privato, ha detto. Al momento non è stata chiesta nessuna attenuazione della misura cautelare anche se il legale sta valutando di fare Riesame. Una mossa che consentirebbe di accedere agli atti completi (oltre duemila pagine) dell’inchiesta.

Insieme a Turini, sono finiti nei guai, l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, ad del Gruppo Colle, difeso dall’avvocato Pier Matteo Lucibello, e Roberto Moretti, investigatore privato di Torino, assistito dall’avvocato Flavio Campagna. I due, che sono ai domiciliari, sono accusati solo di corruzione, mentre Turini deve rispondere anche di atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico (sdi) e peculato.

Ieri, a inizio dell’udienza, il procuratore Tescaroli e i pm, hanno depositato nuovi atti di indagine, tra cui il verbale della testimonianza resa dal sottosegretario al ministero degli Esteri Giorgio Silli il 31 maggio, e copia della lettera che l’esponente politico ha trasmesso al Comando generale dell’Arma, su sollecitazione secondo l’accusa, dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci perché Turini non venisse trasferito a Potenza e rimanesse al comando della compagnia di Prato. Il carabiniere però è stato trasferito lo stesso.

Matteini Bresci comparirà di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia giovedì mattina, mentre Moretti non è stato ancora convocato. Oltre a loro, risultano indagati altri due carabinieri: il comandante del Nucleo Radiomobile di Prato per omessa denuncia e un appuntato di Poggibonsi, ex collega di Turini, per peculato.

Laura Natoli