I tamponi a pagamento non si fanno. La Regione blocca gli istituti privati

Nuova ordinanza di Rossi: "Siamo disponibili a nuove convenzioni, ma stabiliamo noi le priorità" Salta l’iniziativa di "Sistema Salute" che li proponeva a 102 euro. E le polemiche non si fermano

La Regione ieri sera ha fatto chiarezza sul caso dei tamponi

La Regione ieri sera ha fatto chiarezza sul caso dei tamponi

Prato, 4 aprile 2020 - Marcia indietro e stop ai tamponi a pagamento per verificare la positività o meno al Coronavirus, il servizio che sarebbe dovuto partire dalla prossima settimana su iniziativa di "Sistema salute", una rete di impresa composta dagli istituti privati Diagnosys, Iama, Etrusca e Ginaycos. La proposta è entrata subito nell’occhio del ciclone delle polemiche politiche e l’iniziativa della sanità privata - il costo era di 102 euro a tampone - si è arenata. Le prenotazioni pervenute sono state una settantina in una sola giornata, ma ieri mattina gli istituti Diagnosys e Iama, che avrebbero coordinato l’operazione, hanno avuto ufficialmente la disdetta dal laboratorio di riferimento, che avrebbe dovuto analizzare i campioni biologici prelevati. In serata poi il governatore Rossi ha firmato un’ordinanza che vieta i tamponi privati: "La Regione è disposta a convenzionarsi con i privati che lo vorranno – si legge in una nota – ma se procederanno a fare i test in autonomia, la Regione li denuncerà alla Protezione civile nazionale, chiedendo la requisizione dei kit per i test sierologici". «Il laboratorio di riferimento (Synlab) dei nostri istituti ci ha comunicato che da oggi fino a nuovo indirizzo, non potrà accettare campioni (tamponi) provenienti da strutture diverse da quelle del servizio pubblico", scrivono Diagnosys e Iama nella comunicazione ai cittadini che avevano prenotato gli esami. Ma sul caso interviene anche il laboratorio Synlab con sede a Calenzano, che vuole precisare la sua posizione in merito alle dichiarazioni rese alla stampa del referente di Diagnosys: "Le uniche analisi di tamponi erogate sul territorio sono quelle effettuate in convezione con la Regione Toscana e per conto di Asl Toscana Centro. La direzione si dissocia in toto dalle informazioni errate e conferma la totale estraneità da ulteriori eventuali iniziative promosse da terzi e non validate da Synlab". Tante le reazioni e le contestazioni sull’iniziativa della sanità privata di aprire a tamponi a pagamento. Il sindaco Biffoni ha sottolineato che "i laboratori privati convenzionati devono dare priorità al pubblico. Poi successivamente si può convenzionare il servizio con l’Asl, ma la priorità resta alla sanità pubblica". "Speculare sulle paure e sul dolore della gente è vergognoso – tuona Andrea Quartini, consigliere regionale del M5S – La sanità italiana è pubblica e tale deve rimanere". Di parere differente i consiglieri comunali di opposizione Daniele Spada e Tommaso Cocci: "Si ringrazino i privati e si dica che la responsabilità dei ritardi nei tamponi è della Regione e si pretenda che attivi convenzione con i privati stessi. La questione dei tamponi a pagamento, unita a quella della Rsa a Comeana, con 28 nuovi contagiati, ha mostrato il peggio della sinistra. C’è chi urla allo scandalo. Ma quale? Dei laboratori privati propongono tamponi. Siamo in un Paese libero". Sara Bessi © RIPRODUZIONE RISERVATA