REDAZIONE PRATO

I lavoratori di Alia sono sul piede di guerra

Appalti, piano ferie e servizi nel mirino dei sindacati: proclamato lo stato di agitazione: "Azienda non all’altezza, siamo esausti"

Tensioni all’interno di Alia, i sindacati proclamato lo stato di agitazione. Da risolvere una lunga serie di problemi che vanno dalle modalità della gestione aziendale e dei lavoratori, al piano ferie fino agli appalti dei servizi. Una situazione già difficile, che negli ultimi mesi si è ulteriormente inasprita a causa dell’emergenza sanitaria: "La situazione legata alla necessità del contenimento del Coronavirus ha portato alla luce le insufficienze di una azienda la cui mancanza di programmazione e la cui pessima gestione quotidiana dei servizi e del personale ha peggiorato le relazioni con tutti i lavoratori. I quali invece sono stati sempre presenti sui luoghi di lavoro in un momento difficile come quello del lockdown con professionalità e disponibilità", sostengono i rappresentanti dell’Rsu di Alia, dicendosi "molto preoccupati per l’andamento aziendale".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la richiesta dell’azienda di spalmare le ferie estive dei dipendenti anche nei mesi di ottobre e gennaio. "Il piano ferie che ci è stato presentato prevede di smaltire giorni anche a ottobre e gennaio. Tutto questo per risparmiare sull’assunzione di personale a tempo determinato in estate. Bel ringraziamento per l’impegno mostrato da tutti noi e dopo aver lavorato ininterrottamente nei mesi dell’emergenza maneggiando rifiuti di persone affette da Covid", interviene Massimo Logli, presidente comitato degli iscritti Cgil di Alia. "Nei mesi scorsi l’azienda ha presentato un piano di riorganizzazione della gestione dei servizi grazie al quale non abbiamo ottenuto alcun miglioramento, tutt’altro. Anche le assunzioni previste prima che l’emergenza sanitaria bloccasse tutto, circa una trentina, sono rimaste congelate nonostante le promesse". Alia abbraccia le province di Firenze, Prato e Pistoia e negli stabilimenti pratesi dell’azienda lavorano oltre trecento addetti. Tra le rivendicazioni dei sindacati c’è anche la questione appalti: "Contestiamo anche il modello di affidamento degli appalti senza tenere conto del contratto nazionale di lavoro", prosegue Logli.

"A distanza di tre anni dell’affidamento del servizio, Alia non ha mai cambiato passo e non sembra all’altezza delle sfide che l’attendono, rimanendo ancorata ai modelli delle precedenti gestioni. I lavoratori sono esausti e non accettano di vedere l’azienda in queste condizioni, pertanto è stato proclamato lo stato di agitazione con tutte le forme di lotta necessarie. La prima impresa di igiene ambientale in Toscana non può essere gestita con superficialità e approssimazione, e ci inquieta che la politica non sia attenta a queste dinamiche". Giovedì è in programma un incontro tra le parti sindacali e i vertici aziendali: la volontà di Alia è quella di trovare un’intesa con i lavoratori.

Silvia Bini