REDAZIONE PRATO

Gonfienti, nuova ferita Antica strada etrusca coperta con il cotto "Che cialtroneria"

Villa Niccolini: pavimentato con le piastrelle l’antico tracciato con regolare autorizzazione edilizia. La denuncia di Ermini e Centauro "Che vergogna, dove sono finiti i principi dell’archeologia preventiva?".

Gonfienti, nuova ferita Antica strada etrusca coperta con il cotto "Che cialtroneria"

All’ignoranza e alla cialtroneria non c’è limite, come evidenzia nel suo blog Primavera di Prato Maila Ermini. In Villa Niccolini si è proceduto a pavimentare in cotto la strada glareata etrusca etrusca facente parte del sito archeologico di Gonfienti. Il fatto è avvenuto con tanto di regolare autorizzazione edilizia. Evidentemente le domande che potremmo porci su come sia stato possibile arrivare a questo e al danno procurato nei confronti di un importante bene archeologico sono tante, troppe per capire veramente cosa sia successo. Ricordiamo però che questa struttura d’epoca etrusca tardoarcaica, di rilevante interesse scientifico ed urbanistico per capire l’estensione della città degli etruschi di Gonfienti, scavata tra il 2008 e il 2009 durante i lavori per la sistemazione del’ antiquarium all’interno dell’immobile (destinazione poi abortita), è stata pubblicata nel 2011 nella Carta Archeologica della provincia di Prato e, successivamente, nel luglio scorso, dopo l’apertura del Museo archeologico di Gonfienti alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio, nel catalogo relativo alla documentazione degli scavi.

A questa antica strada è stato addirittura dedicato un intero capitolo del libro. Al minimo ci domandiamo dove siano finiti i principi dell’archeologia preventiva nel momento stesso in cui si sbandiera la volontà di riprendere gli scavi in vista della costituzione del parco archeologico. Quante parole vane. Resta il fatto che nessun cittadino potrà più fruire di questa risorsa.

Giuseppe Centauro

Docente di restauro