
Sono stati davvero numerosi gli infermieri che ieri mattina hanno aderito allo sciopero generale del comparto sanità e che hanno voluto partecipare al presidio organizzato da NurSind Toscana in piazza del Comune. Circa trecento gli infermieri che non hanno voluto mancare all’appuntamento, provenienti sia dal territorio pratese che da fuori provincia, come una folta rappresentanza di infermieri empolesi e dal resto della Toscana. Il sindacato delle professioni infermieristiche ha deciso di attivare il presidio del venerdì di sciopero generale proprio a Prato perché, come ha spiegato il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni, "al di là delle giuste rivendicazioni di categoria, vogliamo far sentire la nostra vicinanza a tutti quei colleghi che da oltre una settimana sono alle prese con disagi infiniti per via dell’alluvione che si è abbattuta sul nostro territorio". Un presidio dalla doppia valenza: da una parte l’adesione ai motivi della mobilitazione nazionale dall’altra per dare un segnale concreto di vicinanza a una provincia martoriata dall’alluvione del 2 novembre scorso.
Le motivazioni alla base dello sciopero? "La penalizzazione del personale sanitario vicino al pensionamento attraverso le modifiche della percentuale di rendimento pensionistico e la mancata definizione di una chiara valorizzazione dell’indennità di specificità infermieristica", spiegano dal sindacato. Per esempio, il ricalcolo delle pensioni voluto dal Governo porterebbe un infermiere assunto trent’anni fa a perdere 6mila euro lordi all’anno di pensione. "La profonda crisi in cui versa la professione – prosegue il NurSind – vede una gravissima carenza di infermieri nel mercato del lavoro, poca attrattività della professione per i giovani, stipendi bassi, carichi di lavoro elevati, dimissioni precoci, poca autonomia professionale e poca possibilità di carriera lavorativa. Un mix letale che mette a rischio la realizzazione degli investimenti del Pnrr e la tenuta del nostro Sistema sanitario nazionale". In piazza del Comune sono arrivati anche il sindaco Matteo Biffoni, Gabriele Alberti e la consigliera regionale Pd Ilaria Bugetti, che ha promesso di prendersi carico delle motivazioni insieme al presidente della commissione regionale sanità, Enrico Sostegni, da presentare nel pacchetto di richieste Stato-Regione.
Sa.Be.