REDAZIONE PRATO

Galceti, il parco "solitario". Zero bagni e poco divertimento

Panchine insufficienti, via le strutture sportive. La Bardena? Rischiosa

Il nostro viaggio dentro Galceti

Prato, 30 maggio 2015 - Un grande potenziale, in gran parte inespresso. Il parco di Galceti, il giardino per eccellenza della parte nord della città, luogo frequentato e conosciuto da migliaia di pratesi, dà l’impressione di essere abbandonato a se stesso. La manutenzione si limita al minimo indispensabile (e a volte nemmeno quello). Poche giostre, qualche panchina e una grande distesa di erba che sarebbe da sfoltire. Niente bagni pubblici, niente punti ristoro, se si fa eccezione per i bar e gli esercizi commerciali adiacenti o per i baracchini esterni, nel parcheggio. Eppure non sono molti i parchi che possono vantare una bellezza paesaggistica del genere e una varietà di piante e di opportunità potenziali capaci di soddisfare le più disparate esigenze. Da Galceti iniziano i percorsi collinari che portano fino in cima al Monteferrato. E il Csn è proprio lì accanto. Insomma uno spazio che potrebbe essere valorizzato meglio.

I percorsi ciclabili e pedonali esistono, ma non ci sono più le attrezzature ginniche che un tempo invogliavano gli sportivi ad attraversare di corsa il parco. Nella zona più interna, inoltre, alberi e panchine sono lasciati all’incuria e al degrado. Il ponticino che dovrebbe collegare Galceti con Galcetello resiste stoicamente alle intemperie, ma i suoi scalini risultano in realtà un ostacolo quasi insormontabile per i disabili e anche uno scoglio faticoso e impervio per ciclisti, anziani e genitori indaffarati con i passeggini. Il torrente Bardena, che scorre proprio a separare Galceti e Galcetello, non è ben delimitato da transenne e risulta pericoloso, specie per i bimbi più piccoli che rischiano di cadere dall’argine, se sfuggono dal controllo dei genitori. Non è un caso, insomma, se questo parco non è particolarmente frequentato da mamme con bimbi piccoli a seguito. Molto più facile trovarci, anche di sera, adolescenti stesi nel «pratone» o anziani a «frescheggiare» sulle panchine lungo il viale che porta verso Villa Fiorelli (l’unico dove le sedute abbondano).

Attraversando il ponte sulla Bardena, va molto peggio alla zona di Galcetello, che non ha un vero e proprio giardino a disposizione. Esistono due prati, senza panchine e senza giochi attrezzati per bambini o altalene, dove ci si adatta spesso con sdraio e coperte proprie. Nella zona più a nord, quasi al confine con Figline, esiste una piccola piazzetta ricavata in un minuscolo rettangolo verde, dove però manca completamente la manutenzione: «Siamo stati noi residenti a rimettere a posto le panchine che erano state distrutte dai vandali per far sedere le nostre mogli o gli anziani del posto – commmenta Alessandro Nannini – Da più di venti anni, inoltre, hanno realizzato una fontanella, ma non sono mai venuti ad allacciarla al tubo dell’acqua che si trova pochi metri più in là, con il risultato che non ha mai funzionato a dovere. Servirebbe un po’ più di attenzione in generale per Galceti, che potrebbe diventare una grande attrazione, se tenuto nel modo giusto».