Fino a 1.800 pazienti per i medici. Al debutto i gruppi dei pediatri

Assistenza alle famiglie: ecco le nuove direttive della Regione. Aumenta il massimale per i dottori

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Prato, 8 marzo 2023 – L’assistenza sanitaria territoriale, quella garantita da medici di medicina generale e dai pediatri di famiglia, cambierà pelle. La riorganizzazione al momento è nero su bianco, un primo abbozzo di programmazione contenuto nella delibera proposta dall’assessore regionale alla salute Simone Bezzini e approvata nei giorni scorsi dalla giunta toscana. Un atto fondamentale a seguito del quale sono avviate le trattative per l’accordo integrativo regionale con le rappresentanze sindacali dei curanti di base. Quali le linee strategiche? Ci sono diverse novità, ma quella più evidente che balza agli occhi è la costitutuzione di gruppi di pediatri di famiglia, le cosiddette aggregazioni funzionali territoriali (Aft). Una organizzazione che esiste già, invece, per i medici di medicina generale convenzionati.

Nel documento si punta anche ad altre strategie per rendere ancora più efficace la medicina di prossimità, quali il lavoro in equipe, le case di comunità e la digitalizzazione. La novità assoluta e all’avanguardia in Italia è sicuramente la costituzione delle aggregazioni dei pediatri di famiglia, ovvero di un raggruppamento di professionisti preposti alla gestione della pediatria di libera scelta e dei compiti ad essa afferenti. Fra queste l’impegno sia dei medici di medicina generale che dei pediatri di svolgere attività vaccinale previste dal pIano nazionale di prevenzione per assicurare le coperture ottimali utili a diminuire l’incidenza delle malattie infettive prevenibili e delle loro complicanze.

"Altra innovazione importante sarà la possibilità per i medici di arrivare ad avere, su base volontaria, fino a 1.800 assistiti (il limite precedente era 1.500) – spiega Niccolò Biancalani, segretario della Fimmg Toscana – In questo caso è previsto personale di supporto, un team formato da infermiere e segretaria. L’obiettivo è di garantire la maggiore copertura territoriale e controllare al meglio le carenze sul territorio. Si parla anche dell’ottimale del numero di assistiti per medico che si stabilizza a 1.300. Dalla fine di marzo in poi, dopo aver sistemato queste due voci rilevanti, passeremo alle trattative per arrivare a siglare l’accordo integrativo regionale. La proposta contiene passaggi fondamentali per progettare la nuova sanità territoriale ed arrivare ad una gestione organica della cronicità delle patologie da trattare sul territorio".

A questo proposito c’è un passaggio interessante relativo alla necessità di limitare gli accessi impropri ai pronto soccorso e governare attraverso i meccanismi di appropriatezza le liste di attesa. Oltre a dover lavorare nelle case di comunità con alcune che dovranno garantire l’accesso continuativo all’assistenza, nella delibera regionale viene indicata una azione utile a decongestionare il ricorso improprio al pronto soccorso. L’idea è di "sperimentare postazioni di continuità assistenziale vicino ai pronto soccorso di determinati ospedali, scelti da un gruppo di lavoro regionale ad hoc , anche prevedendo personale infermieristico in supporto ai medici in servizio".

"Il lavoro in equipe diventa un tassello essenziale in questo modello – dice l’assessore Bezzini – e daremo un tempo definito per costituire le equipe multidisciplinari e multiprofessionali, che saranno ospitate anche nelle case di comunità. Obiettivo della nuova programmazione sarà amche il potenziamento dell’assistenza domiciliare e della telemedicina".