Tentano di estorcergli denaro: benzina sulla porta di casa e spari in aria per intimidirlo

Arrestati due pregiudicati: avrebbero tentato di estorcere denaro alla vittima per alcuni lavori non pagati

Le indagini sono seguite dai carabinieri del Nucleo investigativo

Le indagini sono seguite dai carabinieri del Nucleo investigativo

Prato, 27 marzo 2024 – Un tentativo di estorsione di denaro con tanto di minacce di morte: una fatta con una pistola e l’altra addirittura con una tanica di benzina cosparsa sulla porta di casa della vittima.

Un episodio inquietante su cui sta indagando la Procura di Prato ma i cui contorni devono essere ancora ben definiti. Tutto è cominciato dalla denuncia di un residente di Carmignano, M. G., impaurito dagli episodi di intimidazione a cui era stato sottoposto nel dicembre scorso.

I due presunti estorsori, entrambi italiani, sono stati arrestati ieri dai carabinieri del Nucleo investigativo di Prato che hanno eseguito un’ordinanza di custodia ai domiciliari emessa dal gip di Prato per estorsione aggravata e porto di arma da fuoco. Agli arrestati, originari del sud Italia e pregiudicati, è stato applicato il braccialetto elettronico.

Le indagini sono partite a fine dicembre. Secondo quanto riferito nella denuncia di M. G., gli indagati si sarebbero recati a casa della vittima pretendendo una somma di denaro in contanti, qualche migliaio di euro. Al rifiuto di consegnare i soldi, i due hanno minacciato la vittima mostrando una pistola, una SmithWesson calibro 38 – risultata poi provento di un furto – e cospargendo la porta dell’abitazione dell’uomo con della benzina. Il tutto mentre all’interno della casa erano presenti i figli minori e la moglie della vittima. I due, poi, si sarebbero allontanati sparando un colpo di pistola in aria.

Un episodio molto grave che ha impaurito la vittima tanto che si è subito recato dai carabinieri per sporgere denuncia. Quello che è accaduto e i rapporti fra i tre non sono del tutto chiariti in quanto le indagini sono ancora in corso. Secondo quanto appreso fino a ora, i due uomini originari del Sud Italia, dove sono residenti, sarebbero venuti nella zona di Prato per eseguire alcuni lavori edili – cantieri stradali – per una impresa del posto. I due avrebbero preteso dalla vittima il pagamento dei lavori che – a loro dire – non sarebbero stati saldati.

Si sarebbero recati dalla vittima a Carmignano che, però, non sarebbe il titolare dell’impresa ma un altro operaio che faceva le funzioni di coordinatore dei lavori all’interno del cantiere. Quindi avrebbero preteso i soldi dalla persona sbagliata. Almeno, questo è quanto ha raccontato la vittima nella denuncia e quanto, al momento, è emerso dalle indagini. Gli arrestati avranno modo di fornire la loro versione dei fatti nell’interrogatorio di garanzia di fronte al gip, se decideranno di rispondere alle domande.

Laura Natoli