FEDERICO BERTI
Cronaca

'E dopo Carramba Raffaella ci cucinava pollo e fettine'

Walter Santillo ha lavorato per anni con la Carrà: la star e la donna semplice che cucinava per noi a mezzanotte

Santillo e il ricordo della Carrà

Prato, 7 luglio 2021 - "Mi sento un po’ smarrito, confuso. Non me l’aspettavo. Non sapevo nulla della sua malattia. Sono scioccato". Parole di Walter Santillo, autore e conduttore tv pratese d’adozione, che per anni è stato uno dei più stretti collaboratori di Raffaella Carrà. "Ero a Lucca per mettere a punto gli ultimi dettagli del nuovo show di Giorgio Panariello. Abbiamo saputo insieme la notizia terribile che mai nessuno avrebbe voluto sentire. Sul momento io e Giorgio abbiamo pensato ad uno scherzo. Poi purtroppo sono cominciati ad arrivare messaggi e telefonate. Era tutto vero". Walter Santillo e Raffaella Carrà: un rapporto umano e professionale nato alla metà degli anni 90.

Com’è cominciato ?

"Raffaella mi aveva visto in un programma che facevo dal Bandiera Gialla. Evidentemente le ero piaciuto. Mi aveva fatto cercare e chiamare da una produttrice. Praticamente pochi giorni dopo mi trovai nel suo ufficio al Foro Italico, emozionatissimo. Pensavo ad un provino insieme a tanti altri, invece Raffaella e Sergio Japino avevano già deciso di coinvolgermi nella seconda edizione di Carramba che sorpresa".

Si ricorda il primo incontro?

"Certo. Ricordo tutto. Entrai in ufficio e quasi non la riconobbi. Avevo una immagine di lei di una star e invece mi venne incontro dandomi la mano, dicendomi… grazie di essere venuto. Lei, monumento nazionale, icone mitica, mi ringraziava per essere lì. E questo ti dà la misura della sua grandezza, della sua umiltà e della sua professionalità. Struccata, vestita semplicemente con jeans e maglietta era lontana anni luce dall’idea che mi ero fatto".

E così cominciò l’avventura di Carramba…

"Ho fatto poi tutte le edizioni del programma fino all’ultima del 2008. Inizialmente ero l’inviato che realizzava delle sorprese in esterni. E subito Raffaella e Sergio mi hanno dato fiducia lasciandomi libero. Si fidavano, evidentemente. Poi, sempre loro, mi hanno proposto di firmare anche il programma come autore".

E dopo lo show tutti a cena a casa Carrà….

"Era un appuntamento fisso. Dopo la diretta Raffa invitava tutti i collaboratori a cena a casa sua. Preparava tutto nei minimi particolari nel pomeriggio e poi a mezzanotte si cominciava a mangiare. Era una ottima cuoca. Le sue specialità erano le fettine panate, il pollo coi peperoni e un tiramisu’ pazzesco. E io, ragazzo di provincia, mi sono ritrovato a cena a casa sua con lei che mi serviva le fettine panate. Mi sembrava un sogno, uno sbalzo incredibile".

Che atmosfera si respirava lavorando con lei ?

"Era tutto bello, un’atmosfera serena. Come una grande famiglia che lavora unita con grandissima professionalità. Lei era una metodica nel suo lavoro, riuscendo ad avere tutto sotto controllo. Lavorare con lei era come frequentare un master. Tant’è che tutti i suoi collaboratori sono diventati nomi importanti del mondo dello spettacolo. Carramba era un bunker blindatissimo da cui non trapelava nulla. Era tutto vero, tutto preparato nei minimi particolari".

Una grande professionista e al tempo stesso una donna semplice…

"Aveva la grande capacità di togliersi i panni della star della televisione e tornare la donna semplice che era. Spesso era lei a meravigliarsi dell’affetto che tutti le manifestavano. Mi ricordo una volta a Napoli Mergellina… Eravamo in esterni a preparare una sorpresa. Ci fermammo a prendere un caffè e la signora del bar quasi ebbe uno svenimento nel vederla, coprendola di complimenti. La più sorpresa di questo clamore era lei. Mi diceva, ma perché ? E io le rispondevo": ma tu sei la Carrà! Questa semplicità e questa umiltà è sempre arrivata al pubblico. Arrivava al cuore della gente".

E poi grande attenzione per tutti quelli che lavoravano con lei…

"Assolutamente. Si informava con tutti, sulle famiglie di tutti chiedendo sempre se andava tutto bene. Volle fare un servizio fotografico con me e mia figlia Eleonora di pochi mesi. Grande, unica, mitica. Rimarrà per sempre nel cuore del pubblico e di tutti quelli che hanno lavorato con lei".