
Anche ieri si sono verificate code ai distributori in vista dello sciopero che dalle 19 di martedì fino alle 19 di giovedì porterà all’interruzione del servizio. La grande corsa c’era già stata lunedì sera, dopo la conferma della protesta, e così tutto sommato ieri la giornata a parte qualche intoppo mattutino è filata liscia senza grandi code né disagi alle pompe di benzina.
Nonostante lo sciopero anche chi non è stato così previdente da fare rifornimento avrà più di una chance per non restare a piedi: le norme che regolamentano il settore prevedono che una parte degli impianti restino comunque aperti per consentire agli automobilisti di rifornirsi. In città e in provincia saranno 14 i distributori aperti ai quali oggi potrebbero aggiungersi altri impianti i cui gestori decidessero di non aderire allo sciopero. Confesercenti e Confcommercio hanno inviato alla Prefettura l’elenco di chi sicuramente rimarrà aperti nelle due giornate di sciopero (dalle 19 di ieri alle 19 del 26 gennaio per la rete ordinaria e dalle 22 di ieri alle 22 del 26 gennaio per la rete autostradale). Gli impianti indicati sono i Q8 di via Liliana Rossi, viale Galilei, via Pistoiese e via Filzi, oltre ai Q8 sul viale Leonardo da Vinci a Prato Est e Prato Ovest. C’è poi la stazione di servizi Giap di via Pistoiese a Montemurlo e la 2M gas di Biagiotti Maura, ossia il distributore che eroga anche metano sul viale Fratelli Cervi.
Hanno poi dato conferma il Tamoil in viale Da Vinci, il Tamoil in viale dell’Unione Europea, la stazione Magni in via Cavour, il distributore Conad a Maliseti, Economy in via di Reggiana e i distributori Esso e Eni anche per gpl lungo la tangenziale. La categoria ha deciso di procedere con lo sciopero nonostante le pressioni del governo. "L’introduzione del cartello del prezzo medio introdotto a seguito delle polemiche seguite alla reintroduzione delle accise, è un adempimento aggiuntivo ai tanti altri; ricordiamo che oggi il gestore ha una decina di adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla bollatura degli erogatori all’esposizione dei prezzi sulle carreggiate sugli impianti fino all’esposizione dei differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei benzinai e conseguenti nuove sanzioni", commentano il presidente, Nicola Piacquadio e il coordinatore sindacale, Lucia Nocentini. "Su un rifornimento di 20 euro, il 59% va allo Stato, il 39% alle compagnie petrolifere e infine solo il 2% al gestore".